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tavolo: "Resteremo finché durerà la guerra. Alcuni sono venuti con le loro famiglie. Molti non hanno più lavoro a casa loro”. Poco più in là, Roma sta camminando verso il porto dopo la pausa pranzo
, su una stampata a Roma e pubblicata nel 1689 con l’approvazione del Vaticano. Nel 1714 inoltre anche il tedesco“Zigeuner-Insel”, appunto isola degli zingari, comparve su altre mappe, alimentando ancora
– a seguito delle sue imprese contro gli "infedeli", Papa Callisto III attribuì infatti all’eroe nazionale albanese gli appellativi di "Atleta di Cristo" e di "Difensore della Fede". Il Papa in Albania
di mantenere il passo di Valbona,- concentrata a riunire più amici intellettuali possibili per la presentazione del suo libro venerdì pomeriggio - mi guardo intorno: il giovane sindaco di Tirana, Edi
tracce concrete delle spericolate manovre economiche di Milosevic. Dal luglio 1997, quando il 49 per cento di Telekom Serbia è stato venduto all'italiana Stet (29 per cento) e alla greca Ote (20 per cento
concerti profanatori dentro la piramide del dittatore. L’ultimissima Albania commentata da Leogrande è, in buona sostanza, quella ridisegnata dal premier Edi Rama, una capitale fatta di festival, gallerie d
. La persona che probabilmente svolgeva il ruolo principale era un cittadino greco, Konstantin Dafermos, che in quegli anni operava a Vienna. Tra il 1991 e il 1992, quando i traffici fiorivano, circa 20
, in generale, persone utili?), troverà il suo reale esilio nei libri che scrive. - Giovedì 20 settembre ore 10.30 - Pordenone, Palazzo della Camera di Commercio, Sala Convegni all'interno del
nasce la rabbia del profondo Nord, Editori Riuniti, Roma 1998. B. Luverà, I confini dell'odio. Il nazionalismo etnico e la nuova destra europea, ER, Roma 1999; Il Dottor H. Haider e la nuova destra
armeni, Edizioni Mimesis, Milano 2003; Il Caucaso. Popoli e conflitti di una frontiera europea, Edizioni Lavoro, Roma 2005; Breve storia del Caucaso; Carocci, Roma 2007. Qual è la situazione della
Repubblica di Serbia, il Montenegro e la Croazia. Oggi all'Università di Roma La Sapienza gli albanesi rappresentano il 20,5% degli studenti stranieri, seguiti (ma a lunga distanza) da greci, romeni e polacchi
di Roma. Insomma, sta emergendo un Adriatico a sé rispetto alle logiche politiche degli stati nazionali coinvolti. C’è molta retorica sul tema della cooperazione; si potrebbe discutere a lungo con
evidente che ricoprono l'intero territorio nazionale. Nella seconda metà del 20mo secolo sono stati in molti ad occuparsi di queste lapidi funerarie. Ad esempio l'allora direttore del Museo storico
suo romanzo umoristico Opštinsko dete (“Il bambino del comune”, ed. S. De Carlo, Roma; tradotto: R. Salomon). In Russia e in Germania questo autore è stato tradotto per la prima volta nel 1903. In russo
’azienda con sede legale a Roma e Tirana che stando a quanto scrive Il Sole 24 Ore non aveva mai operato nel settore radiotelevisivo, avendo come core business “la realizzazione di impianti idroelettrici e di
non tutti gli archivi sono stati aperti. Dipende dai popoli slavi, dicono a Roma. Come nel 1914 dell'attentato di Sarajevo, ci fanno capire, il male viene da quelle terre inquiete. Conseguenza: la
rappresentati dall'acquisizione da parte di Unicredito della banca Yapi Kredi, della presenza di Telecom nel consorzio che ha acquisito la privatizzata TurkTelekom e di IMI che ha acquisito il 20% del gruppo
costituzione del progettato oleodotto che collegherà il porto bulgaro di Burgas a quello greco di Alexandoupolis, infrastruttura pensata per collegare via terra il mar Nero all'Egeo, e in grado di trasportare 20
recenti dei nuovi autori è nato un interesse negli ultimi tempi con rassegne a Roma e Pisa, il focus Romania all'interno del ciclo "Le parole dello schermo" che si conclude a fine mese a Bologna e la
. L'università di Oradea - istituzione universitaria tra le più importanti della Romania, con oltre 35 mila studenti - vanta rapporti consolidati con atenei italiani (Torino, Firenze, Roma e Udine) e