Il turismo è oggi una delle principali risorse per la Grecia in crisi. Il governo di Atene ora ha deciso di sostenerlo coinvolgendo la "macchina dei sogni" del cinema americano
Basta un tweet per fare la fortuna di una località turistica. Lo sanno bene a Mykonos, la più mondana delle Cicladi frequentata da attori come Jennifer Lopez, Lindsay Lohan, Jennifer Aston. Quest’estate è bastato un “cinguettio” di Russell Crowe, fra le altre cose indimenticato protagonista del “Gladiatore” (2000) per moltiplicare all’infinito sulla rete i commenti entusiastici sull’isola dell’Egeo e le relative prenotazioni.
Così era successo nel 2001 anche a Cefalonia, fra le isole Ionie: lì è stato girato il film “Il mandolino del capitano Corelli” con Nicolas Cage e Penelope Cruz, sulla triste vicenda della brigata italiana “Acqui" che proprio a Cefalonia - dove era di stanza durante la Seconda guerra mondiale - dopo l’armistizio del 1943 non accettò di arrendersi ai tedeschi e venne passata per le armi dagli ex alleati. Il film strappalacrime era tratto dall’omonimo romanzo di Louis de Bernières. Risultato? Un aumento del 50 per cento dei visitatori a Cefalonia l’estate successiva.
Per non parlare dell’arrembaggio turistico alla minuscola e fino ad allora sconosciuta Kastellorizo, poco più di uno scoglio di uomini e capre nel braccio di mare fra Rodi e la Turchia, dopo l’Oscar a “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores ambientato nel 1991 sull’isoletta ellenica.
Grecia chiama Hollywood
Fatti due conti, la ministra del Turismo ellenico Olga Kefaloghianni ha ora deciso di corteggiare lo star system americano volando direttamente negli Stati uniti, e precisamente - come annuncia il quotidiano To Ethnos - a gennaio 2015 al Sundance Festival, fondato e diretto da Robert Redford, ormai ultrasettantenne, ma ancora nel cuore di milioni di spettatrici sparse in tutto il mondo.
Negli anni Sessanta il fascinoso protagonista di “Come eravamo” e di “Tutti gli uomini del Presidente” ha passato lunghi periodi a Creta con la sua famiglia, dichiarandosi un fervente ammiratore della terra degli dei. E cosa c’è di meglio oggi, per l’economia ellenica disastrata in ogni settore tranne in quello del turismo, di ricordare a Robert Redford i suoi trascorsi giovanili greci e di invitarlo a visitare, ad esempio, il Festival internazionale del cinema di Patmos la prossima estate?
E soprattutto di approfittare dell’elitario Sundance Festival per attirare le nuove promesse del cinema di qualità americano lì riunite e in generale per dirottare gli sguardi degli dei di Hollywood e dei loro fedeli sulla piccola ma eternamente affascinante Ellade?
Naturalmente badando a non rifare gli errori fatali del passato recente. Woody Allen nel 1995 aveva chiesto di girare alcune scene clou del suo “Mighty Afrodite” nel teatro antico di Epidauro. Ma quando gli venne chiesta la sceneggiatura del film dal ministero della Cultura di Atene, il grande Woody, notoriamente geloso custode della massima privacy delle sue opere fino alla loro uscita nelle sale cinematografiche, preferì optare per gli scenari della Sicilia.
Ad aprire gli occhi dell’odierna ministra del Turismo Olga Kefaloghianni sul galateo da seguire se si vuole convincere i registi e produttori americani a girare i loro film in Grecia, è stato l’attore Jeremy Irons che ha visitato Atene nel settembre 2013. In quell’occasione Irons ha sottolineato che il governo ellenico dovrebbe pure incoraggiare con mezzi legali e finanziari la calata dei dollari hollywodiani sull’Olimpo e dintorni.
Detto fatto: la Kefaloghianni, d’accordo con il ministero della Cultura, sta offrendo un pacchetto di facilitazioni come la restituzione da parte di Atene del 20-30 per cento del costo di produzione delle scene girate in terra ellenica, e sta studiando le politiche al riguardo di altri Paesi europei più “cinema friendly”.
Il gioco vale la candela, se è vero che 40 milioni di turisti nel mondo, come sostengono al ministero del Turismo, scelgono la destinazione delle loro vacanze fra quelle dove sono stati ambientati i maggiori successi del grande schermo.
Il turismo, l'"industria pesante" della Grecia
Non che la Grecia possa lamentarsi dell’affluenza di visitatori: nell’anno record 2014 secondo le cifre snocciolate dall’Eot (Organizzazione del turismo ellenico) ben 19 milioni di turisti hanno scelto l’Ellade, un milione in più del 2013, a cui si aggiungono circa 2 milioni che l’hanno “sfiorata” sostandovi almeno per una o due notti in crociera. Considerando che i cittadini greci sono circa dieci milioni, è come se l’Italia fosse invasa da quasi 120 milioni di amanti delle sue bellezze. Uno scenario apocalittico per gli amanti della tranquillità, ma non certo per le economie del sud Europa in crisi.
Bastano alcune cifre per capirne l’importanza: secondo il SETE (Unione degli operatori del turismo ellenico) nel 2014 i proventi del settore sono stati di circa 17 miliardi di euro, pari a circa un quinto del Pil nazionale perché se vi si include anche l’indotto del turismo, ad esempio i 115mila posti di lavoro stagionali in più, la cifra arriva a 37 miliardi di euro. L’industria delle vacanze, insomma, è più che mai la vera industria pesante del paese, un unguento sulla piaghe della crisi.
A sprizzare entusiasmo è la piccola, ma sempre più agguerrita flotta dell'Aegean Airlines, compagnia aerea privata ma che ha stretto un accordo con l'ex compagnia di bandiera Olympic airways: nei primi nove mesi di quest'anno l'Aegean Airlines ha registrato proventi netti per 78,6 milioni di euro in confronto ai 60 milioni di euro incassati nell'analogo periodo del 2013.
Anche se per i prossimi anni Atene vuole puntare non tanto sull’arrivo di masse ancora più numerose, ma su un sistema che attiri viaggiatori Vip, disposti a spendere in complessi lussuosi per ora non molto numerosi in Grecia, a parte nicchie da mille e una notte come Mykonos.
Pare comunque che il crescente amore per le isole dell’Egeo durerà anche nel 2015, con punte di aumento fino al 6 per cento rispetto al 2014: secondo l’agenzia specializzata nello studio delle tendenze del turismo Skyscanner, la prossima estate la Grecia, in particolare proprio Mykonos, sarà la seconda meta preferita degli australiani dopo l’asiatica Myanmar. Potenza del tweet del loro compatriota originario di Sidney Russell Crowe?