
Otar Iosseliani - Bergamo Film Meeting 2025
Da sabato 8 marzo a domenica 16 il Bergamo Film Meeting apre un'ampia panoramica sulla produzione del sud-est europeo. Nel fitto programma di proiezioni e incontri sarà presentata una retrospettiva dedicata al grande regista georgiano Otar Iosseliani
Sarà la retrospettiva completa dedicata al grande regista georgiano Otar Iosseliani il fiore all’occhiello del 43° Bergamo Film Meeting . La storica rassegna cinematografica di inizio primavera si aprirà sabato 8, con proiezioni fino a domenica 16 nelle due sale dell’Auditorium di Piazza della Libertà ed eventi che coinvolgeranno altri spazi cittadini. Il programma è al solito molto ricco, con oltre 160 titoli tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, e diversi ospiti.
Iosseliani, scomparso nel 2023, era nato nel 1934 in Unione Sovietica, iniziò la carriera negli anni ‘50, per poi lasciare l’Urss e diventare cittadino francese: autore di soli 11 lungometraggi, oltre a lavori di altro formato, è stato osteggiato dal potere a causa del suo cinema ironico, poetico e sostanzialmente critico verso il governo. Un regista che ha saputo raccontare il suo popolo e la sua epoca con apparente leggerezza, utilizzando spesso la musica e un tocco surreale, come in “C’era una volta un merlo canterino” (1970), il film che lo fece conoscere in Occidente e resta forse il suo più celebrato.
Nella sua carriera ha ricevuto per ben tre volte il premio speciale della giuria della Mostra di Venezia: nel 1984 per “I favoriti della Luna”, nell’89 per “Un incendio visto da lontano” e nel ’96 per “Briganti”. A questi si aggiungono l’Orso d’argento per la regia a Berlino nel 2002 con “Lunedì mattina” e premi alla carriera ricevuti in diversi festival, come il Pardo alla carriera di Locarno nel 2013. Sarà proprio “I favoriti della Luna” il primo film proiettato dal Meeting, sabato pomeriggio alle 15. Un regista originale, profondo, sarcastico, imprevedibile, uno dei più fuori dagli schemi dell’epoca sovietica, tutto da scoprire o da riguardare nell’insieme.
L’apertura ufficiale è tradizionalmente affidata al primo film dei due concorsi, di finzione e documentari denominato "Visti da vicino ". Nel primo, sette film in anteprima italiana che saranno votati dal pubblico in sala e da una giuria tecnica, nel secondo 15 opere a prevalenza europea valutata dalla giuria Cgil.
Inaugurano alle 20 il franco-coreano “Winter in Sokcho” di Koya Kamura e il documentario austriaco “Dear Beautiful Beloved” di Juri Rechinsky. Quest’ultimo mostra la guerra russa in Ucraina e come “riduce le case in polvere e i morti in numeri”. Il film è incentrato su come, nel mezzo dell’invasione, nascano strutture di assistenza per proteggere i vivi e recuperare chi non c’è più, “un instancabile lavoro, che non deve mai diventare la normalità”.
In Visti da vicino figurano anche: “Generationen von bildern - Generations of Images” dell’altro austriaco Johannes Gierlinger, coproduzione Albania / Austria, una ricerca di tracce attraverso la storia dell’Albania, dal comunismo al capitalismo, dalla guerra civile alla democrazia; “Afterwar” di Birgitte Stærmose, produzione Danimarca, Kosovo, Svezia, Finlandia, presentato un anno fa nella sezione Panorama del Festival di Berlino, un documentario girato nell’arco di quindici anni, seguendo alcuni bambini di Pristina che diventano uomini e donne, esplorando “come la guerra continua a vivere nelle persone, quando i combattimenti sono finiti”.
Tra i sette della "Mostra concorso lungometraggi " compete invece “Tarika” di Milko Lazarov, ambientato nella campagna bulgara, dove Ali e sua figlia Tarika vivono isolati dalla comunità. La bambina ha iniziato a sviluppare le “ali di farfalla”, una formazione ossea ereditata dalla madre, vista con timore e superstizione dagli abitanti del villaggio. Un film evocativo girato in pellicola 35 mm.
Nella giornata conclusiva sarà proposto “La gazza ladra” con Ariane Ascaride, il lavoro più recente del marsigliese Robert Guédiguian, amico del Meeting e già protagonista di una seguitissima retrospettiva nel 2013, con le sue storie di umanità e solidarietà tra dramma e commedia.
La sezione “Europe, Now! ” dedica due personali al cineasta tedesco Christian Petzold (“La scelta di Barbara”, “La donna dello scrittore”, “Undine”, “Il cielo brucia”) e alla regista ceca Alice Nellis (il suo esordio “Ene bene” fu presentato a Bergamo nel 2000). In più l’omaggio al polacco Wojciech Jerzy Has (“Il manoscritto trovato a Saragozza” del 1964) nel centenario della nascita e uno in sei film all’indimenticabile Audrey Hepburn, da “Due per la strada” (1967) di Stanley Donen nella serata inaugurale al delizioso “Sabrina” (1954) di Billy Wilder a chiudere dopo la cerimonia di consegna dei premi.
Ancora l’animazione con UnReal, l’arte visiva, il Kino Club per le scuole, il premio Ermanno Olmi a giovani registi emergenti, incontri e tante altre attività.