Venti anni fa, il 5 aprile 1992, a Sarajevo i cecchini iniziarono a sparare su una folla di dimostranti che manifestava per la pace. Cominciava l'assedio della città, e una nuova guerra nel cuore dell'Europa. In Italia, migliaia di persone si mobilitarono per dare il proprio sostegno alle vittime, portare aiuti, ospitare i profughi. La vittoria dei nazionalisti ha però lasciato una difficile eredità, cambiando profondamente il volto della Bosnia Erzegovina e dell'Europa. Venti anni dopo Osservatorio cerca di raccontare questi cambiamenti, perché il futuro della Bosnia è anche il nostro futuro
I primi giorni dell'assedio di Sarajevo nel ricordo di un bambino, costretto ad abbandonare per sempre il mondo della sua infanzia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
11.541 sedie rosse sulla via Maršala Tita. Di fronte alla platea vuota per 45 minuti si alternano letture e canti. Ballerini danzano sotto il palco, ragazze e ragazzi di elementari e medie intonano “Give peace a chance”. Lo stesso messaggio che 20 anni fa i cittadini di Sarajevo rivolsero al mondo. Un appello che il mondo lasciò cadere nel vuoto
I media di tutto il mondo sono tornati a Sarajevo per ricordare quanto avvenuto 20 anni fa nel cuore dell'Europa. La capitale bosniaca commemora i propri morti e inaugura un importante museo virtuale dell'assedio. Ma è il presente a reclamare attenzione
Un ricordo lucido e intenso dell’inizio dell’assedio di Sarajevo, gli amici che diventano nemici e gli amici che abbandonano la città. L’incredulità di fronte al tragico accadere della guerra
Venti anni fa iniziava il tragico assedio della capitale bosniaca. L'editoriale di Christophe Solioz, segretario generale del Center for European Integration Strategies, sulla Bosnia Erzegovina di ieri e quella di oggi
Un assedio durato più di mille giorni, iniziato il 6 aprile di vent'anni fa. La memoria di quei giorni verrà raccolta in un museo che con l'uso di mappe interattive, proiezioni in 3D, video-testimonianze e scritti racconterà della resistenza civile dei sarajevesi. Prima presentazione ufficiale del progetto il prossimo 5 aprile
Le vicende del conflitto bosniaco, la lotta tra il Bene e il Male, tra le logiche della convivenza e della pulizia etnica. Il giornalista Piero Del Giudice ricorda, vent'anni dopo, l'inizio dell'assedio di Sarajevo
Nella Jugoslavia socialista far parte di un matrimonio misto, cioè tra persone di diversa religione o nazionalità, era motivo di orgoglio. Nell'odierna Bosnia Erzegovina la situazione è molto cambiata, e l'aggettivo"misto" ha assunto una connotazione prevalentemente negativa. L'amara riflessione di un sarajevese 20 anni dopo la guerra
Martedì 20 marzo circa mille veterani delle forze armate della Bosnia Erzegovina si sono radunati a Sarajevo, di fronte al Parlamento. Sono ex nemici della guerra '92-'95. Vent'anni dopo, con una protesta unitaria e pacifica, chiedono il versamento delle pensioni. Nostra intervista a Senad Hubjer, presidente dell’associazione dei militari pensionati
Si avvicina il ventennale dell'inizio dell'assedio di Sarajevo. Proponiamo un commento di Tim Judah, pubblicato su Eastern approaches - The Economist, dove si parte da una riflessione sulle imminenti commemorazioni per i venti anni dallo scoppio della guerra, per riflettere sulla Bosnia di oggi
La religione, la scuola, la politica. Riflessioni a margine di alcuni recenti avvenimenti della cronaca bosniaca, a poche settimane dalle iniziative che ricorderanno all'Europa e al mondo il ventesimo anniversario dell'inizio dell'assedio di Sarajevo e della guerra in Bosnia Erzegovina
Nel marzo di 20 anni fa, dopo la vittoria del sì in un referendum disertato dalla maggioranza dei serbo bosniaci, la Bosnia Erzegovina dichiarò la propria indipendenza. Un mese dopo iniziò la guerra. Le riflessioni di Jovan Divjak sul ventennale
La voglia di superare le barriere etno-nazionali, di andare oltre il nazionalismo, e l'amore per la propria città, per gli amici, la raja, ma anche lo sconforto e la delusione del sistema, dei politici di tutto quanto fatica a cambiare. Un testo scritto con grande sensibilità ed emozione, un inno a Sarajevo
Nel dicembre '92 la 'Marcia dei 500' pacifisti arriva a Sarajevo sotto assedio. Un viaggio simbolico che apre la strada a iniziative di aiuto alle popolazioni dei Balcani, reinventando la cooperazione e la solidarietà internazionale italiana. Alla Marcia partecipano anche rappresentanti istituzionali. Tra loro Gianfranco Bettin, allora deputato e oggi assessore al Comune di Venezia. Un'intervista
Si è tenuto sabato a Brescia il convegno “Balcani, 20 anni dopo”, promosso da Osservatorio Balcani e Caucaso e dall'associazione “Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovići” nel quadro delle iniziative per ricordare il ventennale dell'inizio dei conflitti in ex Jugoslavia. La sintesi del dibattito e i materiali
Il reportage di Osservatorio sulla Bosnia Erzegovina a 20 anni dall'inizio della guerra. I dati sui ritorni di rifugiati e sfollati, il nuovo quadro demografico del Paese, le conseguenze della pulizia etnica
Sarajevo commemora le vittime dell'assedio iniziato il 6 aprile di vent'anni fa, ma anche una guerra che ha prodotto la divisione odierna del Paese. Nello Speciale "Omaggio a Sarajevo" di Fahrenheit - Radio Rai3 molti gli invitati a parlare della Bosnia di oggi e dell'Europa che rischia di diventare il suo specchio. E' intervenuto anche Andrea Rossini di OBC, in diretta da Sarajevo (6 aprile 2012)
Sarajevo ha ricordato il ventennale dell'inizio dell'assedio della città con 11.541 sedie rosse sulla Titova, dalla Fiamma Eterna alla moschea Ali Pašina, in ricordo delle sue vittime. Le foto del nostro corrispondente Michele Biava
Azra Nuhefendić, giornalista bosniaca, dal 1995 vive e lavora a Trieste. Collabora con il quotidiano Il Piccolo ed è corrispondente per l’Osservatorio Balcani e Caucaso. Pubblica su Nazione Indiana, Wal Paper, Sud. Ha raccontato per WIKIRADIO, di Radio3, l'assedio di Sarajevo [aprile 2012]
Il nostro inviato a Sarajevo Andrea Rossini intervistato da Roberto Spagnoli, durante la trasmissione Passaggio a sud est di Radio Radicale. Riflessioni sulla Sarajevo di oggi e sulla situazione politica della Bosnia a venti anni esatti dall'inizio dell'assedio [5 aprile 2012]
Nicole Corritore, inviata di Osservatorio Balcani e Caucaso a Sarajevo, racconta agli ascoltatori di Caterpillar, Radio Rai2, i giorni dell'anniversario dei vent'anni dall'inizio dell'assedio della città [4 aprile 2012]
Sarajevo commemora in questi giorni il ventennale dell’assedio portato alla città dai serbo-bosniaci a partire dal 6 aprile 1992. Nella capitale bosniaca si stanno susseguendo le iniziative per ricordare le oltre 11mila vittime del conflitto. Emanuela Campanile di Radio Vaticana ha intervistato Andrea Rossini, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso [aprile 2012]
Radio Onda D'Urto ha intervistato il giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso Andrea Rossini. Riproponiamo qui la lunga intervista [aprile 2012]
Il 6 aprile del 1992, a Sarajevo, i cecchini sparavano dalle finestre dell'Holiday Inn su di una folla che manifestava per la pace. Era l'inizio di una tragedia durata quattro anni, e costata più di 11mila vittime, da cui è emerso un paese diviso e dal presente sospeso. Nicole Corritore (OBC) lo racconta ai microfono di Caterpillar- Radio Rai2 [6 aprile 2012]
Nicole Corritore (OBC) nella trasmissione "Il Mattino di Radio Popolare Network" racconta in diretta da Sarajevo la Bosnia Erzegovina di oggi, a vent'anni dall'inizio dell'assedio. Un Paese sospeso tra passato e presente, dove le divisione create con il conflitto sono tangibile realtà [5 aprile 2012]