La Commissione europea con il Green New Deal lanciato nel 2019 si è data tra le priorità la lotta al riscaldamento globale. Per farlo si ritiene cruciale superare i combustibili fossili nel settore energetico europeo, favorendo la transizione verso fonti di energia rinnovabili e con basso impatto ambientale. Ma in questo campo, a livello europeo, le contraddizioni rimangono molte: il settore energetico continua a essere il responsabile di moltissime emissioni di gas serra, le banche pubbliche e private continuano a investire nelle fonti fossili, e non tutti gli stati sono pronti ad affrontare la transizione energetica necessaria. Un dossier di OBC Transeuropa realizzato nell'ambito di EDJNet, il suo progetto europeo dedicato al giornalismo di dati.
Le fonti naturali con cui viene prodotta l’energia influiscono direttamente sulle emissioni di CO2 e sulla sostenibilità ambientale del settore nel lungo periodo. Le differenze fra i paesi Ue sono importanti e segnalano approcci molto diversi fra loro
Transizione energetica: anche nell’ultimo anno le banche private continuano a non fare la loro parte. Quale sarà il futuro del Green Deal europeo se ai rallentamenti del sistema pubblico si unisce l'inaffidabilità di quello privato?
La produzione d'energia è l’attività umana che - guardando alle emissioni di CO2 - più va a impattare sull’ambiente. Per quanto nell'Ue le emissioni stiano calando, è ancora il più grande ostacolo per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica. Intanto nei Balcani si progettano nuove centrali a carbone
Intervista a Ornaldo Gjergji di OBCT incentrata sullo studio "Il riscaldamento climatico in Europa, comune per comune" realizzato nell’ambito del progetto EDJNet, andata in onda nella trasmissione “Il Maratoneta” di Radio Radicale (19 settembre 2020)
In oltre 35.000 comuni europei, la temperatura media è aumentata di oltre 2°C negli ultimi cinquant’anni. Dalle grandi città ai villaggi rurali, la crisi climatica sta investendo ogni angolo d’Europa – ma i cittadini si stanno attivando, e finalmente le autorità iniziano a reagire
La temperatura media nei comuni italiani rispetto a cinquant'anni fa è cresciuta di 2,2 gradi centigradi, toccando picchi di oltre 4 gradi in alcune aree del paese. Si tratta di un valore medio, e la situazione è molto diversificata lungo il territorio
Benché vi siano paesi europei come Polonia, Bulgaria e Romania che sembrano propendere per il contrario, l’UE intende abbandonare il carbone entro il 2050. Non basta però puntare sulle rinnovabili se le banche europee, nonostante gli impegni dichiarati, continuano a investire nel carbone
La mappa interattiva sull'aumento della temperatura media in circa 100.000 comuni europei, realizzata nell'ambito del nostro progetto European Data Journalism Network assieme ai partner di Sheldon.studio