Il 14 maggio circa 64 milioni di cittadini turchi sono chiamati alle urne per le cruciali elezioni parlamentari e presidenziali. Tra i quattro candidati alla carica di presidente, i due più importanti sono Recep Tayyip Erdoğan, che guida il paese da due decenni, e Kemal Kılıçdaroğlu, il candidato della principale alleanza di opposizione conosciuta come "Alleanza della Nazione". Nonostante il generale scontento riguardo alla situazione politica ed economica attuale del paese, i sondaggi suggeriscono una competizione accesa tra i leader dei due schieramenti, rendendo le elezioni altamente incerte fino all’ultimo. Analisi sondaggi e interviste in questo dossier
Questa volta gli è servito il secondo turno, ma il presidente Recep Tayyip Erdoğan – assoluto dominatore della scena politica turca da oltre un ventennio, ha vinto le elezioni presidenziali di ieri col 52%, battendo il candidato dell’opposizione unita Kemal Kılıçdaroğlu.
Domenica 28 maggio i cittadini eleggeranno al ballottaggio per le presidenziali il governo che sarà alla guida della Turchia nel secondo centenario della fondazione della sua repubblica. Breve analisi delle nuove alleanze alla vigilia del secondo turno
Alcuni accademici, che avevano perso il proprio lavoro per via delle “purghe” avviate durante lo stato di emergenza introdotto nel paese col tentativo di colpo di stato del 2016, hanno potuto di recente far rientro in università. L'atmosfera in Turchia in attesa del ballottaggio per le presidenziali
L’OSCE ritiene che il presidente Erdoğan e i partiti al potere hanno avuto un vantaggio ingiustificato, anche grazie ad una copertura mediatica di parte. Tuttavia il voto all’estero mette in mostra che il presidente in carica ha ottenuto un gradimento addirittura superiore a quello ricevuto in patria.
Dopo il voto di domenica scorsa, nel sud-est della Turchia, fra Van e Ağrı, il sentimento prevalente è quello della rassegnazione, se non del pessimismo amaro. La carica euforica pre-elettorale ha lasciato spazio ad una profonda incertezza
Il periodo del potere di Erdoğan ha cambiato la Turchia. Ma è anche la Turchia che ha cambiato Erdoğan. Ne abbiamo parlato con la professoressa Valentina Rita Scotti, autrice del volume "La Turchia di Erdoğan" di recente pubblicazione per Il Mulino
Nessun vincitore al primo turno delle presidenziali turche di domenica 14 maggio. Il presidente uscente Erdoğan e il suo sfidante Kılıçdaroğlu andranno al secondo turno il 28 maggio. L'analisi del voto e i risultati delle elezioni parlamentari
Per la prima volta in oltre venti anni di potere, Erdoğan si trova di fronte una coalizione e un avversario che potrebbero metterlo in difficoltà alle elezioni di domenica 14 maggio. I sondaggi danno il presidente uscente e il suo principale sfidante Kemal Kılıçdaroğlu, leader del CHP, al 45%
Il 14 maggio in Turchia si vota per le politiche e per le presidenziali. La Turchia sembra essere un paese sempre più desideroso di cambiare rotta. A prescindere, forse, da chi reggerà il timone. Un commento
Il voto delle donne è stato uno dei pilastri del lungo successo dell'AKP del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Negli anni, però, il partito ha assunto posizioni sempre più conservatrici sull'eguaglianza di genere, alleandosi con forze reazionarie e marginalizzando le donne all'interno del partito e della vita pubblica
Le elezioni politiche in Turchia, previste per il 14 maggio, saranno fondamentali per definire il futuro del Paese, dominato per oltre vent'anni dal presidente Recep Tayyip Erdoğan. Un ruolo decisivo sarà svolto dagli elettori più giovani, la cosiddetta "Generazione Z"
Basandosi sui risultati di una missione che si è svolta lo scorso ottobre, sette organizzazioni internazionali tra cui OBCT raccontano in un comunicato congiunto le difficoltà, le violenze e i diritti negati del giornalismo in Turchia, evidenziato dal rapporto di IPI da oggi online
Il 14 maggio si vota per politiche e presidenziali in Turchia. Gran parte dell'opposizione è riuscita a coalizzarsi nel "Tavolo dei sei" con l'obiettivo di sconfiggere l'attuale presidente Recep Tayyip Erdoğan e bloccare la deriva autoritaria nel paese
Dopo giorni di accese discussioni, lunedì un blocco costituito da sei partiti in Turchia ha concordato di nominare Kemal Kılıçdaroğlu, leader del principale partito di opposizione nel paese, il Partito popolare repubblicano, CHP, per sfidare il presidente Recep Tayyip Erdoğan alle cruciali elezioni presidenziali previste entro la fine di giugno.
Le devastanti scosse che hanno sconvolto la Turchia lo scorso 6 febbraio, e che sono costate la vita a decine di migliaia di persone, hanno messo in luce un paese diviso, in cui molti denunciano i sismi come una tragedia annunciata. Il governo risponde alle proteste rafforzando la censura
Ventuno anni dopo la grave crisi economica e finanziaria del 2001 che ne segnò l’ascesa, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) si presenta all'appuntamento elettorale di giugno in un contesto di piena crisi economica e sociale