Un viaggio feroce, una meditazione intima e viscerale sulla femminilità, sul corpo che abitiamo, sulla vulnerabilità dell’amore, sul senso di colpa che ci corrode, sulla violenza della tradizione che pietrifica. dalla prefazione di Elvira Mujčić
In un remoto villaggio sulle montagne dell’Albania la giovanissima Bekià è segretamente innamorata di una ragazza bulgara, ma è destinata a sposare un uomo. La comunità in cui vive è governata dalle leggi del Kanun – un antico insieme di norme patriarcali – dove il valore di una donna si misura in buoi e i conti tra gli uomini si regolano con il sangue. Bekià decide di sottrarsi al matrimonio nell’unico modo possibile: fare voto di castità e diventare così una vergine giurata. Prende il nome maschile di Matja e con la sua scelta porta la famiglia intera alla distruzione. La storia autentica di una donna che combattendo per la propria identità si confronta con il senso del dovere e con le regole della società patriarcale dei nostri giorni.
Premio Letterario Elias Canetti
Quest’opera è stata pubblicata grazie al sostegno finanziario del National Culture Fund della Bulgaria all’interno del programma TRANSLATION GRANT ’24.
La traduzione, a firma di Giorgia Spadoni, è stata realizzata durante la residenza artistica a Next Page creative presso la Casa della Letteratura e della Traduzione di Sofia.
René Karabash (1989.) Nom de plume di Irena Ivanova, è scrittrice, sceneggiatrice, regista teatrale e attrice. Per il suo ruolo da protagonista in Godless, film di Ralitza Petrova, ha vinto numerosi premi come migliore attrice ai festival cinematografici di Sarajevo, Locarno, Stoccolma e Varna. È fondatrice di The Rabbit Hole, accademia di scrittura creativa dove insegnano alcuni dei più importanti scrittori, sceneggiatori e drammaturghi della Bulgaria. Colei che resta, suo romanzo d’esordio, è stato tradotto in inglese, arabo, francese, polacco, bosniaco e macedone.