Il viaggio di migranti e rifugiati dalla capitale serba all'arrivo nel campo di identificazione di Opatovac in Croazia. Foto, testo @AORossini
A pochi metri dal marciapiede dove arrivano gli autobus provenienti da Preševo, i volontari dell'Info Park hanno creato un punto di accoglienza per fornire tutte le informazioni su come proseguire il viaggio. Ci sono interpreti dall'arabo e dal farsiUna tenda gestita dall'organizzazione non governativa Remar, che fornisce ai migranti alcune centinaia di pasti caldi al giorno. Siamo nel centro di Belgrado, vicino alla stazione. Nonostante gli sforzi dei volontari, mancano le docce e i servizi igienici sono in condizioni disastroseNei due parchi vicino alla stazione degli autobus ci sono alcune decine di tende utilizzate dai profughi. Negli ultimi giorni il flusso a Belgrado è diminuito. Nella capitale si ferma chi ha bisogno di aiuto o di farsi trasferire denaro dai familiari all'estero. La maggior parte delle persone, da Preševo, va direttamente fino al confine con la CroaziaDistribuzione di aiuti nel centro "Miksalište", vicino alla stazione degli autobus. Ci sono vestiti, generi di conforto, uno spazio protetto per i bambini e un presidio medico. E' interamente gestito da volontari. Singoli cittadini e associazioni portano aiutiUna famiglia siriana con bambini lascia il centro di Miksalište. Devono trovare i 10 euro a testa necessari per proseguire il viaggio. Per loro, il momento più pericoloso del percorso è stato in mare, su un gommone tra Turchia e GreciaSono due i punti di passaggio in cui i profughi possono attraversare il confine vicino al valico di Šid-Tovarnik. Nel primo, i profughi arrivano a piedi o in taxi in un punto in mezzo alla campagna. Alcuni volontari danno le indicazioni. Il punto più frequentato è quello di Berkasovo, dove arrivano gli autobus. Il viaggio in autobus da Belgrado a Berkasovo costa 10 euroA poche centinaia di metri dal confine ufficiale di Šid-Tovarnik, i profughi si incamminano tra i campi di mais per entrare in Croazia. La polizia osserva dalla distanza, senza intervenireL'arrivo di un autobus con alcune decine di profughi a Berkasovo. I volontari li accompagnano verso il punto in cui potranno entrare in Croazia. Dal lato croato, la polizia li conduce nel campo di OpatovacUna tenda dell'Unicef a BerkasovoA Berkasovo, nel punto in cui i profughi possono entrare in Croazia, prima delle organizzazioni internazionali sono arrivati gruppi informali di solidarietà per aiutare i rifugiati. Molti volontari provengono dalla Repubblica CecaIl campo di Opatovac può accogliere fino a 4.000 persone. In generale i profughi restano nel campo solo poche ore e, dopo l'identificazione, vengono condotti ai valichi di frontiera con l'Ungheria di Baranjsko-Petrovo Selo, in autobus, o in treno a BotovoIl campo di identificazione di Opatovac è gestito dal ministero degli Interni croato. Secondo l'UNHCR, le condizioni del campo sono ora molto migliorate rispetto alla fase iniziale della crisi. Ogni giorno tra le 3.000 e le 5.000 persone transitano dal campo. Negli ultimi 15 giorni sono passate dalla Croazia 110.000 personeAlcune famiglie sono rimaste divise nel percorso tra l'attraversamento del confine tra Serbia e Croazia e l'ingresso a Opatovac. La Croce Rossa ha un punto di raccolta informazioni all'interno del campo per aiutare i ricongiungimentiLa fila dei profughi che esce dal campo per proseguire il viaggio. Quasi tutti gli intervistati dicono di voler andare in Germania