Ha centinaia di chilometri di coste, ma s'insinua fin nel cuore della pianura pannonica, sino al Danubio. E' la Croazia, divenuta indipendente nel 1991 e dal luglio 2013 28mo membro dell'Unione europea. Per saperne di più naviga questo fotoracconto
La Croazia (56.538 kmq) si trova nel nord-ovest della penisola balcanica e si estende con una forma particolare dalla pianura pannonica all'Adriatico. Confina a nord con la Slovenia, a nord-est con l’Ungheria, ad est con la Serbia, all’estremo lembo meridionale - a pochi chilometri dalla bellissima città di Dubrovnik - con il Montenegro e a sud-est con la Bosnia Erzegovina. La sua capitale è Zagabria. Le altre città principali sono Osijek, Spalato, Fiume e Zara. La moneta ufficiale è la Kuna.Nella foto: la mappa della Croazia / Shutterstock.comIn Croazia si passa da un clima continentale, come nella regione dove sorge Zagabria, a quello mediterraneo dei 5.740 chilometri di costa e delle 1.185 isole della Dalmazia. Tra i paesaggi mozzafiato il Parco nazionale dei laghi di Plitvice: è il primo parco nazionale ad essere istituito in Croazia (nel 1949) e comprende 16 grandi laghi dalle acque color smeraldo e una straordinaria biodiversità. Non è l'unico parco nazionale in Croazia, vi sono anche quelli della Krka, di Paklenica, del Velebit e di Brijuni. Suggestive anche le cosiddette contee del nord, le colline dello Zagorje con castelli e stazioni termali.Nella foto: Monastero di Santa Maria, parco naturale dell'isola di Mljet / Shutterstock.comLa Croazia ha 4.284.889 abitanti. Secondo il censimento del 2011 il 90,42% è di nazionalità croata, mentre la minoranza più numerosa è quella serba con il 4.36%. Seguono bosgnacchi 0.73%, italiani 0,42%, albanesi 0,41%, rom 0,40%, ungheresi 0,33% e sloveni 0,25%. Nel censimento del 1991 la componente serba era al 14,16%: la sua forte riduzione è dovuta al conflitto degli anni Novanta e alla fuga di circa 200.000 membri della minoranza serba della Croazia. E' rimasta stabile invece, dopo l'esodo di 250.000 persone a seguito della Seconda guerra mondiale, la comunità italiana, concentrata nella regione istriana dove è adottato ufficialmente il bilinguismo.Nella foto: Zagabria / Shutterstock.comDopo la Prima guerra mondiale la Croazia contribuisce alla nascita del Regno di Serbi, Croati e Sloveni, rinominato Regno di Jugoslavia nel 1929. Durante la Seconda Guerra Mondiale il paese viene occupato dai nazi-fascisti. Gli aggressori affidano ai fascisti croati, gli ustascia, parte dell’attuale territorio della Croazia e la Bosnia Erzegovina, mentre l’Istria e zone della Dalmazia vennero annesse all’Italia. Nel nuovo Stato indipendente croato (NDH), sotto la guida del collaborazionista Ante Pavelić, viene creato il lager di Jasenovac, il più grande dei Balcani, dove morirono migliaia di ebrei, serbi, rom e oppositori politici. Il paese è liberato dall'armata partigiana del Maresciallo Tito che ricostituisce la Jugoslavia adottando un sistema socialistaNella foto: Il Fiore di pietra di Jasenovac / Luka ZanoniL’attuale Repubblica di Croazia è diventata indipendente nel 1991. Fino a tale data era una delle repubbliche socialiste della Jugoslavia. La cruenta dissoluzione di quest’ultima ha scatenato un sanguinoso scontro tra ex repubbliche, in particolare Croazia, Serbia e Bosnia Erzegovina. Negli anni '90 le città di Vukovar, Knin e le Krajine diventano sinonimi di aspri scontri e massacri. Durante la guerra la Croazia perde il controllo delle aree popolate dalla minoranza serba ma le riconquista nel 1995 attraverso l'operazione militare denominata Tempesta. La morte del presidente nazionalista Franjo Tuđman, nel 1999, e la caduta di Slobodan Milošević in Serbia nel 2000, apriranno il lento processo per un processo di riconciliazione nei Balcani.Nella foto: Osijek, Croazia, 1991 / Mario BocciaDal 1° luglio 2013 la Croazia fa parte dell'Unione europea. Il peso della guerra degli anni Novanta, la difficile riconciliazione con le ex repubbliche jugoslave e il processo di democratizzazione delle istituzioni hanno influito nel rallentare i tempi dell'integrazione. L'Ue ha insistito soprattutto sulla piena collaborazione con il Tribunale internazionale dell’Aja affinché venissero consegnati tutti gli accusati per crimini di guerra. Ora, da membro Ue, la Croazia guarda al suo futuro in modo più ottimista nonostante permangano sfide delicate, su tutte una ancora precaria situazione economica.Nella foto: sull'isola di Krk / Daniele DainelliA Zagabria è d'obbligo una passeggiata nella città alta, lungo Strossmayerovo šetalište, tra negozietti di artigianato, botteghe di artisti e bancarelle dove è possibile riscaldarsi con un bicchiere di vin brulé. Scendendo nella città bassa è consigliato un salto al centro culturale Kino Europa, storico bar “jugoslavo” (ai tempi si chiamava Kino Balkan) diventato Kino Europa con l’indipendenza della Croazia e salvato dalla speculazione edilizia grazie alla mobilitazione della società civile zagabrese. Infine per chi intenda visitare il museo archeologico di Zagabria, “vale un caffè” il bar situato sulla terrazza del museo.Nella foto: l'entrata del Kino Europa a Zagabria / http://kinoeuropa.hrUnije è una delle isole più occidentali dell’alto Adriatico. La sua natura è incontaminata, anche perché sull’isola è vietato l’accesso a qualunque mezzo motorizzato. Dei 1000 residenti che la popolavano all’inizio del '900 ne sono rimasti solo 80. La comunità è composta da una ventina tra produttori, allevatori e pescatori impegnati nella salvaguardia delle risorse naturali dell’isola, tra le quali una macchia mediterranea dove le distese di ginepro, salvia, rosmarino e timo si rincorrono a perdita d’occhio. Di recente i membri della comunità hanno ripreso a raccogliere olive delle varietà autoctone greca di lussino e orcola.Nella foto: Olivo sull'isola di Hvar / Shutterstock.com