Il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie e il vicino Parco nazionale del Triglav collaborano ormai da anni. Tra i recenti progetti comuni Dinalpconnect che ha l'obiettivo di creare continuità ecologica tra le montagne dinariche e le Alpi
Il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie è satto istituito nel 1996. Fu però solo l’ultimo atto di un cammino durato oltre due decenni. Di un’area protetta nelle Prealpi Giulie si era infatti iniziato a parlare già negli anni ’70. Il territorio del parco si estende al confine con la Slovenia ed è da anni che quest'ultimo collabora, oltreconfine, con il Parco nazinoale del Triglav, che si estende su 880 chilometri quadrati, il 4% della superficie della Slovenia. Dal 2020 i due parchi collaborano nel progetto europeo transfrontaliero Dinalpconnect . Nella foto di Claudio Caridi /Shutterstock una delle entrate al parco friulanoDinalpconnect si concentra su aree pilota che sono aree a cavallo tra vari stati della penisola balcanica. Quest'ultima è nota per la sua eccezionale e vulnerabile biodiversità. Ha agito come rifugio dell'era glaciale e ha svolto un ruolo cruciale per la ricolonizzazione dell'Europa centrale e settentrionale da parte di specie vegetali e animali e presenta ancora un pool genetico diorigine per specie arboree come il faggio e l'ontano nero. Alcune delle più grandi foreste antiche e ben conservate d'Europa si trovano nelle montagne dinariche. Tuttavia, ciò è minacciato dalla frammentazione e dalla perdita di habitat a causa di una serie di pressioni associate all'agricoltura e alla silvicoltura, come l'intensificazione dell'agricoltura o l'abbandono dell'agricoltura e il taglio intensivo delle foreste. Nella foto di Roberto Romanin/Shutterstock un faggio nel territorio del Parco naturale delle Prealpi GiulieAssieme al Parco naturale delle Prealpi Giulie e al Parco nazionale del Triglav partecipano al progetto Dinalpconnect partner provenienti da Croazia, Bosnia Erzegovina, Albania, Montenegro e Grecia. Nella foto di Roxana Bashyrova una veduta del monte Triglav, in SloveniaNell'area pilota situata a cavallo tra Italia e Slovenia si sono individuate delle specie su cui focalizzare l'attenzione: camoscio, stambecco e poi due specie di uccelli, gallo cedrone e l'allocco degli Urali. In questa foto di Luciano Mattighello, su gentile concessione del Parco naturale delle Prealpi Giulie, un gallo cedroneLa presenza in Italia dell'allocco degli Urali (Strix uralensi) è localizzata solo in Friuli Venezia Giulia, nel tarvisano e nella foresta di Cansiglio, in Veneto. Un allocco degli Urali in volo si riconosce dalla coda, più lunga rispetto a quella degli allocchi e piegata verso il basso. In questa foto di Marco Favalli - su gentile concessione del Parco naturale delle Prealpi Giulie - un esemplare di allocco degli Urali"Per quanto riguarda lo Stambecco il tema forte tra noi e la Slovenia è che di qua non è cacciabile e di là lo è. Per quanto riguarda quest’ultimo e il camoscio ad esempio il lavoro che è stato fatto è stato quello di cominciare a condividere perlomeno le metodiche di monitoraggio, alla base di qualsiasi politica gestionale", spiega Antonio Andrich, direttore del Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Nella foto di Marco di Lenardo - su gentile concessione del Parco naturale delle Prealpi Giulie - uno stambecco sul Monte CaninI partner di Dinalpconnect hanno affrontato anche il tema delle attività economiche all'interno delle aree pilota. Sono partiti da un'analisi territoriale per ognuna di esse su quali possono essere le attività che favoriscono la biodiversità, in inglese vengono definite le "pro biodiversity businesses". Si sta poi lavorando sulla creazione di una lista di queste attività economiche potenziali, per metterle in evidenza e creare una banca dati. In alcuni parchi, come quello delle Prealpi Giulie ma anche il Triglav già esistono delle modalità di coinvolgimento di attività economiche. Il parco delle Prealpi Giuli ad esempio assegna il Marchio del Parco, riconosciuto ad attività rispettose dell'ambiente, siano esse nel settore agricolo, nel settore commerciale o in quello turistico. Nella foto di Missgeane il lago di Bohinj in inverno, nel cuore del parco del TriglavIl Matajur, una montagna di 1,641 metri nelle Prealpi Giulie, non lontano da Cividale. La foto è di Gianfranco PucherIl direttore del Parco delle Prealpi Giulie Antonio Andrich ben descrive il senso del progetto Dinalpconnect: "Il tema è quello di capire quali possono essere le barriere e gli ostacoli sia di natura fisica sia di natura gestionale che possono minacciare o impedire la “libera circolazione”, il movimento delle specie animali tra un territorio e l'altro. L'obiettivo è quello di cominciare a dialogare tra paesi che hanno ovviamente norme diverse, abitudini, regolamenti e una cultura anche magari gestionale diversa". Nella foto di Luciano Mattighello un camoscio sui Monti Musi (su gentile concessione del Parco naturale delle Prealpi Giulie)
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