Il viaggio dei profughi verso Idomeni, dove nei giorni scorsi si sono chiuse le porte della rotta balcanica (Foto e testi di Andrea Rossini e Simone Ginzburg)
Le autorità elleniche cercano di rallentare il transito verso Idomeni allestendo nuovi campi per affrontare l'emergenza, ma in molti casi i profughi decidono di continuare a piedi sulle autostrade del paese per raggiungere il confine con la MacedoniaAlcuni profughi cercano di accordarsi con i tassisti per proseguire verso il confine. Una corsa dai sobborghi di Salonicco fino al confine costa 100 euro. La polizia fermerà i taxi prima di Idomeni, a PolicastroL'arrivo nel campo di IdomeniDa una settimana il campo ha superato ogni capacità di accoglienza. Il campo è stato previsto come un campo di transito, non di permanenza, ma da quando la Macedonia ha limitato gli accessi nel paese, i profughi restano bloccati a Idomeni per giorniL'interno di uno dei tendoni che ospitano i profughi a IdomeniDentro e intorno al campo sono comparse decine di tendine canadesi che permettono a molte famiglie di non passare la notte all'adiaccioL'estremità settentrionale del campo è delimitata da una barriera costituita da chilometri di filo tagliente. Al di là del muro c'è la MacedoniaFino alla settimana scorsa veniva permesso a siriani e iracheni di proseguire verso nord. Nella foto, l'arrivo di alcune famiglie al campo macedone di GevgelijaLe polizie di diversi paesi collaborano con le autorità macedoni all'interno del campo di Vinojug/Gevgelija e al confine di Idomeni. Tra gli altri, sul terreno ci sono poliziotti austriaci, serbi, croati, cechi e slovacchi che aiutano Skopje nella difesa dei confiniLa soddisfazione di alcuni profughi che lasciano il campo di Vinojug diretti verso il confine con la Serbia. Il loro treno resterà però bloccato per ore alla stazione di Gevgelija, senza che a nessuno venga permesso uscire dalle carrozze, perchè più a nord ci sono gruppi di profughi che sono stati respinti, bloccati nel campo di Tabanovce. Alla fine il treno ritornerà a VinojugL'ingresso del campo di Tabanovce, in Macedonia, al confine con la Serbia. Situato accanto alla linea ferroviaria, è il luogo di passaggio per tutti coloro che hanno preso il treno a Vinojug/Gevgelija. All’altra uscita del campo si diparte una stradina di circa un chilometro che conduce in SerbiaA seguito delle nuove procedure introdotte nella rotta balcanica da Austria, Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia per limitare il passaggio dei profughi verso la Germania, la situazione è sempre più caotica. Un gruppo di oltre 100 siriani e iracheni respinti dalla Croazia perchè sprovvisti della nuova documentazione sono tornati in Macedonia, per ottenere i nuovi documenti, ma poi sono stati respinti dalla Serbia "perché già respinti dalla Croazia". Nella foto dormono all'aperto nella terra di nessuno, tra Serbia e Macedonia, impossibilitati a proseguire ma anche a tornare indietro. La loro situazione è stata infine risolta grazie alla mediazione dell'UNHCRUna famiglia di profughi yazidi nel campo di identificazione di Preševo, in SerbiaLungo tutta la rotta balcanica, centinaia di volontari europei prestano il loro aiuto in solidarietà ai profughi nel loro viaggio verso la Germania. Nella foto, la tenda di Borderfree all'esterno del campo di Preševo