Un incontro che ha il fascino d'altri tempi. In una via laterale a Pejë, in Kosovo, resiste una bottega artigianale di qeleshe, copricapo tipico albanese. Il fotoracconto di Lasien Vojo. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
La mia storia ha inizio a Pejë, città del nord ovest del Kosovo dove nel luglio del 2014 ho trascorso alcune ore prima di proseguire il mio viaggio verso il confine montenegrino.Pejë, come molte altre città del Kosovo si riempie di migranti durante i mesi estivi, i quali sfidano le ore più calde della giornata per prendere parte alla passerella attraverso le vie del centro.In città vi è un mercato che offre ai suoi visitatori moltissimi articoli tra cui vestiti tradizionali albanesi, bandiere raffiguranti l’aquila bifronte e i giocattoli per bambini, tutti rigorosamente prodotti in Cina e Turchia.Per salvarmi dalla folla e trovare ristoro all'ombra, mi buttai in una strada secondaria e mi ritrovai di fronte ad una piccola bottega.Vi entrai ed ebbi la sensazione di trovarmi di colpo nel passato. Si trattava della bottega di un artigiano che produceva qeleshe, un tipico e tradizionale cappello albanese fatto di lana di pecora.Il bottegaio si chiamava Afrim Lata, di Gjakovë, città a 30 km a sud di Pejë. Anche suo padre aveva una bottega di qeleshe, ma essendo troppa la concorrenza in città decise di spostarsi con tutta la famiglia a Pejë.Afrim ora è l’unico che si dedica a quest'attività in città e forse uno degli ultimi in Kosovo: "Gli affari mi vanno bene e la gente capisce sempre più l’importanza del mestiere che faccio", mi disse senza nascondere un pizzico di malinconia.Il suo è di certo un mestiere che sta lentamente sparendo. Questa secolare tradizione rischia di estinguersi proprio con questi ultimi artigiani.L’ultima bottega di qeleshe di Pejë rimarrà aperta finché lui avrà la forza e la pazienza di fare questo mestiere.Nessuno dei suoi figli ha deciso di seguire le orme del padre. Tutti hanno deciso di studiare all’università. È un'erosione inarrestabile quella che avviene davanti ai nostri occhi: antiche e preziose tradizioni albanesi scompaiono a poco a poco, lasciando irrimediabilmente un enorme vuoto.Foto e testo: Lasien Vojo