Intere generazioni di jugoslavi hanno acquistato a Trieste il vestito per un appuntamento importante, il tessuto per l’abito da sposa o banalmente i propri jeans. Una mostra fotografica ora ricrea l’atmosfera di quegli anni
Dall'11 ottobre all'11 novembre 2014 è visitabile a Pola la mostra fotografica: Ponterosso/Memorie curata da Wendy D’Ercole, Massimiliano Schiozzi e Nuša Hauser. Ringraziamo i curatori della mostra che hanno messo a disposizione dei lettori di OBC alcune fotografie
1970-1972, compratori jugoslavi nel posteggio di riva Tre Novembre, sullo sfondo il Molo Audace. Si notano i jeans acquistati e una sporta con vari pacchi della torrefazione Cremcaffè di piazza Goldoni. Foto di Sergio FerrariPiazza Ponterosso,1979, foto di Romano GrozićAlcune signore osservano la merce appena acquistata in piazza Libertà, 1979, foto di Romano GrozićCome si presentavano al sabato i valichi confinari tra Jugoslavia Italia, 1979, foto di Romano GrozićAdesivi del negozio “Giovani” in via Machiavelli, in Borgo Teresiano, il cuore dello smercio di jeans a Trieste. Gli adesivi erano molto ricercati dai collezionisti e spesso riproducevano i marchi che i singoli negozianti distribuivano o con i quali etichettavano “in esclusiva” i loro jeans"Il meridiano", periodico di attualità edito a Trieste che nel ’78 pubblica tre reportage molto dettagliati sui “jeansinari” e le attività commerciali legate alla clientela jugoslava. Questo è il numero del 30 marzo 1978.Veduta delle bancarelle di piazza Libertà con in primo piano un’esposizione di bambole in plastica in abiti sgargianti molto richieste dalla clientela jugoslava, 1979, foto di Romano GrozićClienti jugoslave in via Valdirivo angolo via Roma, foto di Sergio FerrariAutobus e automobili posteggiate lungo la stazione della ferrovia accanto al Silos che oggi ospita il mercato di bancarelle fino agli anni ’80 in piazza Libertà, 1979, foto di Romano GrozićAdesivi pubblicitari distribuiti da marchi di abbigliamento e da ditte di vendita al dettaglio. In triestino sono detti tacomachi ed erano molto ambiti soprattutto dai ragazzi che li richiedevano direttamente ai commessi dei negozi per collezionarli.Copertina del periodico "Il Meridiano" che mostra un paio di jeans indossati da una ragazza dal titolo “L’impero dei jeans altre 10 storie segrete”, 3 marzo 1978. La cartolina, nel formato originale 10x15, veniva distribuita per strada e appoggiata dietro i tergicristalli delle automobili con targa jugoslava. L’orologeria gioielleria Darwil con esposizione su due piani di preziosi, vantava una stanza dedicata solo ai rubini di gran valore. Sul quotidiano di Trieste “Il Piccolo” apparivano spesso grandi annunci con promozioni di orologi a prezzi sbalorditivi presso il Palazzo d’oro di piazza Sant’Antonio 4.Clientela in via Dante in fila per entrare dal cambia valute Bolaffio. In questo punto si potevano anche cambiare i dinari al mercato nero, foto di Sergio Ferrari.Giovani in piazza Ponterosso con le shop bag dei negozi di jeans, 1979, foto di Romano Grozić Montagne di dinari in una banca triestina, foto Mario Magajna