Ervjola
(14/11/2005 13:25)
Prima di rispondere a due delle persone che hanno comentato questo articolo, vorrei invitare quelli che lo leggono di fare lo sfgorzo di una riflessione prima di schierarsi inequivocabilmente sui due lati opposti, quelli grecofili e quelli albanofili. Mi sembra che manca la capacità di andare oltre l'infaticoso meccanismo di diffesa/offesa nei confronti di questa questione. Se non si impara a vedere questa delicata ma attuale situazione con un distacco critico temo che il messagio sarà inquadrato ai limiti di un commento senza veramente tracciare proposte diverse dalla situazione esistente.
Riferendomi al comento di Dimitris, vorrei ricordargli che non mi sembra rilevante chi ha scritto l'articolo, ma che l'articolo è una parte tradotta del rapporto che l'organizzazione internazionale Amnesty International ha pubblicato riferendosi al modo in cui vengono trattate le minoranze e gli emigrati in Grecia.
Mi sembra anche fuorviante da parte di Dimitris che usa come toni di giustificazione, il pericolo che le minoranze greche devono patire nelle zone di confine degli altri paesi balcanici. Vorrei ricordare a tutti quelli che la situazione reale delle minoranze in Albania non la conoscono, che la minoranza greca ha nel parlamento albanese rappresentanti del suo "Partito per la diffesa dei diritti dell'uomo", e che nel governo attuale hanno un dicastero ministeriale. Non penso che la monoranza albanese in grecia gode di tali diritti.