La guerra in Bosnia Erzegovina è iniziata per un "piano di destabilizzazione" ordito dall'Arabia Saudita e da Al Qaeda, in combutta con la Nato, gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Durante la guerra i cittadini di Sarajevo non sono stati bombardati dall'esercito di Mladić, ma si sono bombardati da soli. Srebrenica, infine, non è mai esistita (gli omicidi di massa perpetrati nel luglio del '95 dall'esercito e dalla polizia serbo-bosniaca sono un'invenzione).
Caro Andrea,
ho appena letto il tuo articolo sul sito dell’Osservatorio (Popoli-eletti) con il quale concordo pienamente. Volevo segnalarti che uno dei due articoli pubblicati su LatinoAmerica, il rappresentante del Forum Belgrado-Italia, l’aveva già fatto uscire online, sul sito di: "Politica e Classe - per il socialismo del XXI secolo" lo scorso maggio.
Ho letto su Latinoamerica l’articolo di Enrico Vigna (Dalla Bosnia al Kosovo vent'anni dopo - Sono ancora aperte le vene dell'Europa) e non so descrivere quanto mi abbia negativamente e dolorosamente colpito. Si deve purtroppo constatare ancora una volta che un eccesso di ideologia e gravissime superficialita' nella documentazione portano inevitabilmente a deformazioni grottesche che certamente non fanno onore al giornalismo.
Gentile direttore Gianni Minà, le scrivo brevemente da collega giornalista e da autore di cinque libri sulla Bosnia Erzegovina.
Quello che scrive il signor Enrico Vigna sulla rivista Latinoamerica è pura fantascienza. Ma il problema, caro direttore Gianni Minà, è che una rivista come la vostra gli dia spazio
La lettera aperta a Gianni Minà della presidente della comunità della Bosnia Erzegovina in Italia, Enisa Bukvić, a seguito della pubblicazione degli articoli su Latinoamerica
Andrea Rizza, della Fondazione Alexander Langer Stiftung, coordinatore del progetto Adopt Srebrenica, interviene sulla polemica aperta dalle pubblicazioni di Latinoamerica con una lettera indirizzata a Gianni Minà. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il numero di Latinoamerica che contiene l'articolo di Enrico Vigna sui Balcani è illustrato con alcune immagini di Livio Senigalliesi, uno dei fotografi che meglio ha documentato i conflitti e il lungo dopoguerra della regione, che segue professionalmente da oltre 20 anni. Ospitiamo la sua precisazione sulla polemica in corso