Martin Broz
(27/09/2006 16:34)
Ecco,i serbi di Mostar: perché non se ne parla mai? Eppure prima della guerra Mostar non era affatto una città "croato-musulmana", come la si definisce oggi, bensi una città "tri-etnica" e profondamente jugoslava, al pari di Sarajevo. I serbi si aggiravano sul 20 percento della popolazione, e la loro presenza storica era testimoniata dalla cattedrale, il piu' importante monumento ortodosso in Bosnia-Erzegovina (la cui costruzione è legata ad una vicenda quasi fiabesca, che vide coinvolti, tra gli altri, anche il pascià e la sua splendida figlia). La grande chiesa domino' per secoli la città, dall'alto di una collina; al pari dello storico ponte, è finita sbriciolata dalla dinamite durante l'ultima guerra. A differenza del ponte del quale tanto si è parlato, pero', la catedrale ancora non è stata ricostruita, chissà se lo sarà mai.
Ho una proposta: perché la ricostruzione dei monumenti sia anche ricostruzione di pace e susciti meno opposizioni tra i fanatici, perché non proporre dei gemellaggi tra cantieri? Ad esempio Catterdrale di Mostar - Moschea Fehradija di Banja Luka...che ne dite? Invece di costruire tante nuove chiese e moschee pacchiane, che invece rischiano di risvegliare l'odio, questo potrebbe davvero de-etnicizzare il valore dei monumenti, secondo me, e allo stesso tempo aumentarne la percezione da parte della società bosniaca nel suo complesso. Prego gentilmente chiunque dovesse leggere cio' che ho scritto di darmi un parere a proposito.