26 settembre 2019
Sarà l'economista bulgara Kristalina Georgieva la nuova direttrice del Fondo Monetario Internazionale. Il suo si prospetta come un mandato pieno di sfide, che vanno dalla guerra commerciale USA-Cina alla lotta a ineguaglianze e cambiamenti climatici.
Negli anni '70 ha studiato all'istituto superiore di Economia Karl Marx di Sofia, quando la Bulgaria era ancora un bastione del comunismo e dell'economia pianificata. Da oggi però Kristalina Georgieva prende le redini di uno dei simboli e dei capisaldi del sistema capitalista globalizzato, il Fondo Monetario Internazionale.
L'economista bulgara, unico candidato sul tavolo, è stata nominata ufficialmente nuova direttrice del Fondo e dal primo ottobre prossimo prenderà il posto della francese Christine Lagarde, che a sua volta assumerà la carica di capo della Banca Centrale Europea.
Classe 1953, la Georgieva ha già accumulato numerose cariche di prestigio: nel 2010 è stata nominata Commissario europeo alla Cooperazione internazionale, per poi diventare, durante la commissione Junker, vice-presidente della Commissione e commissario al Budget. A inizio 2019 ha poi diretto per alcuni mesi la Banca Mondiale.
La Georgieva assume la presidenza dell'FMI - che svolge il fondamentale e spesso controverso ruolo di prestatore di ultima istanza a paesi che precipitano in crisi economica – in un periodo che si prospetta tutt'altro che semplice, con l'economia globale in frenata e i rinnovati venti di guerra commerciale tra le due principali economie mondiali, gli Stati Uniti e la Cina.
Subito dopo la sua nomina, la Georgieva non ha nascosto la complessità delle sfide, e ha promesso di affrontare temi scottanti come la crescente ineguaglianza, i rischi legati ai cambiamenti climatici e la rapida trasformazione dell'economia dovuta al progresso tecnologico.