scordisk
(17/03/2007 12:49)
"dipende da che angolo si guarda la cosa, se croato o italiano..."
Innanzitutto, Giacomo Scotti la cosa la guarda da punto di vista di un paese che l'ho subito accolto, ospitato, di cui è diventato un libero e forte protagonista, così come dall'angolo di visione di paese materno: Italia; tutto
somato, questo vale a dire, dall'un punto di unione tra le intenzioni tra un paese che univa i popoli fratelli , e dal punto di vista di Giacomo Scotti, che furono un punto, una sommità unica, dove da giovanissimo, GM, ha
potuto realizzare i suoi sogni, calmare i dolori, esprimere dissensi, promuovere tutte le possibili vedute di amicizia tra i popoli vicini, da punto di vista che lungamente supera il vicinato geografico. Ed ha potuto
pubblicare liberamente tantissimi titoli, in un paese che da punto di vista di un editore, era un paradiso.
In questo modo, Giacomo Scotti è riuscito rimanere se stesso, e non cambiarsi, piegarsi, è rimasto autentico, in questa gara della vita che i greci nominano "metis", superando gli ostacoli assurdi delle politiche di guerra
fredda, realizzando in prassi, i principi di amicizia tra i paesi che, nonostante la cortina di ferro impostali in mezzo, sono riusciti anche a stipulare 2-3, o di più, trattati statali che regolarizzavano loro rapporti ed ev.
risarcimenti irrisolti riguardo gli esuli-optanti del dopo '54. GM è il miglior esempio di efficacia di questi trattati.
Evviva fratellanza tra il popolo jugoslavo ed italiano, e complimenti a G