patrizia lucchi
(09/02/2007 21:31)
Caro Renzo,
Come sai sto vivendo un periodo un po' complesso, perciò scusa se la mia risposta sarà "di getto" e non documentata, come invece meriterebbe il tuo articolo.
Mi riallaccio a questo tuo punto" ... Per questo credo che la Repubblica Italiana debba saper fare un passo avanti per quanto riguarda il "riconoscimento" di quanto avvenuto sul confine orientale dal 1918 in poi (da quando cioè questa zona è passata all'Italia) superando quel luogo comune post-bellico di "Italiani brava gente" che permise tra l'altro la rimozione collettiva più completa degli eccidi compiuti dai generali Roatta , Robotti e Graziani in Slovenia o dal Tribunale speciale di Trieste, molto "attivo" contro gli antifascisti sloveni..."
Visto che la Memoria che proponi riguarda TUTTa la presenza italiana, sia quella positiva che quella negativa, perchè, mi domando bisogna partire dal 1918? ovvero perchè dobbiamo dimenticare ancora una volta tutti i giuliano-dalmati internati dall'Austria-Ungheria durante la prima guerra mondiale, per il solo fatto che erano italiani o di sentimenti italiani?
Ti faccio solo un esempio: circa 50 membri della famiglia di mia madre furono internati, la maggior parte di essi erano vecchi, donne e bambini, prelevati da un'isola quarnerina.
Ciao
Patrizia Lucchi