Valerio Cendali Pignatelli
(02/05/2008 10:58)
Caro Paolo Rumiz,
Da apposionato di storia della politica estera italiana e di storia dei balcani, comprendo e condivido il legale, da lei perfettamente delineato, tra grado di penetrazione politica, economica e culturale e grado di rielaborazione della memoria storica.
Il giorno della memoria dei morti delle foibe e' il 10 febbraio. In questa data cade l'anniversario della firma del trattato di pace, imposto nel 1947 dalle potenze alleate all'Italia.
I Croati e gli Sloveni sentono questa celebrazione della memoria in Italia come un tentativo di diniego di una delle principali clausole di quel trattato: lo spostamento del confine orientale da Fiume alla zona A di Trieste.
Come giustametne sottolineato nella sua lettera, la celebrazione della memoria dei morti delle foibe dovrebbe essere accompagnata da un processo di rivisitazione storica dell'azione delle forze militari italiane in Slovenia e Croazia durante la seconda guerra mondiale. Altrimenti il malinteso persiste e produce danni.
Tale gioverebbe certamente ai rapporti di buon vicinato. Come lei ha indicato, Germania docet..
Cordiali saluti
Valerio Cendali Pignatelli