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Lettera a Paolo Rumiz 2

L'Italia, a meno che non scelga con gli sloveni ed i croati il nemico
comune serbo (e come stanno andando le cose poco ci manca), non è nella
posizione analoga a quella tedesco-polacca. Lo dice lei stesso che le frontiere
quì erano aperte e non vi è un odio comune nei confronti della Russia.E devastante pensare che i conflitti
si possono superare grazie al "nemico" e non perchè è giusto, ma tant'è.
E' vero che la Germania stà facendo un lavoro lodevole, lento ma lo stà facendo, sulla colpa collettiva.
Credo abbiamo tutti da imparare da loro. Il mio paese, la Serbia, sopratutto.
Lo stiamo facendo, è un processo molto doloroso e ci vogliono gli anni
per interiorizzare questo sentimento.Il sentimento di empatia per le vittime,
il sentimento di vergogna per i crimini commessi anche a tuo nome.
Certamente, togliere un pezzo di territorio sovrano in barba a tutte le leggi in vigore,
non aiuta questo processo. Anzi.
Comunque, lei ha visto bene, seppur nei termini imperialisti. Io ho
scritto una lettera al candidato del PD Veltroni dove gli ho esposto la
incredibile possibilità che l'Italia avrebbe nella affermazione sia
della sua politica estera che ora è ai minimi storici con il nuovo asse
che Sarcozi tenta di creare con Londra oltre che con il Berlino, sia
negli affari, se solo non si fosse persa la carta della Serbia. Perchè,
lo sappiamo tutti che la Serbia è una forza trainante dei Balcani tutti
e se la isolate fatte un danno a tutti.