Luigi, lungi dal riproporre le innumerevoli teorie di cospirazione antijugoslava è bene attenersi a fatti e documenti storici univoci e inconfutabili, e non soggetti a una "diversa chiave di lettura" (appunto, la storia non è un opinione). Liberissimo quindi di esprimere le tue analisi e conclusioni, purché corroborate da fatti e documenti altrettanto solidi, il resto è speculazione.Quanto alle tue domande: 1. Mi pare d'aver detto: "metà degli albanesi fini dentro i confini della Serbia ... - SENZA NESSUNA GARANZIA DI PROTEZIONE NAZIONALE", ovvero senza nessun diritto nazionale. Certo, se gli albanesi nel Kosovo avessero avuto il trattamento degli altoatesini dubito moltissimo che avrebbero sviluppato il separatismo fino alla lotta armata. Ne è un esempio la storia degli albanesi nel Montenegro, che ha riservato a loro un ben diverso e più umano trattamento, pur non idilliaco. Riguardo alla "metà" forse hai ragione: il 50% si riferisce a tutti gli albanesi rimasti fuori, ovvero anche a quelli finiti in Montenegro e Grecia. Fatti i conti si può scendere forse al 45%. Ti sconsiglierei inoltre le fonti serbe, che volentieri confondono gli Albanesi coi turchi (ci sono state varie ondate di espulsioni, di albanesi verso la Turchia, su questo presupposto sia tra le guerre che negli anni '50); 2. (Chi la voleva smontare?) La Jugoslavia cosi come era stata concepita nel 1918 era una creatura artificiosa serbocentrica, un'entità "nata male", una delle tante dittature dell'Europa che dop