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Guarda Andrea, a 20 anni non puoi pretendere di sapere tutto... al tuo wilsoniano panegirico della Grande Guerra manca soltanto il famoso "La Serbia vince tutte le guerre, ma perde sempre la pace" per venire a capo di tutto quanto (e poi sarei io a scrivere in bianco e nero, ma va là...).

Conoscendo bene la storia passata e recente dell'ex-Jugoslavia, nonché tanta gente di quasi tutte le nazionalità di quella terra, ho maturato l'opinione che: 1. il seme del male fu gettato con la spartizione della Turchia europea nel 1913 senza tenere conto delle realtà etniche nei Balcani (la metà degli albanesi fini dentro i confini della Serbia - che allora includeva anche l'odierna Macedonia - senza nessuna garanzia di protezione nazionale) e della creazione, per necessità geopolitiche, di quella Serbia allargata che era la Jugoslavia del 1918-1941; 2.il nazionalismo aggressivo serbo, quel "dove c'è una tomba serba là è Serbia" è stato la dinamite che fece tragicamente saltare l'ex-Jugoslavia, quando questa poteva essere smontata in pace, come l'URSS, se proprio non era possibile farla sopravvivere come federazione o confederazione. Portatore di questo nazionalismo è stato l'ESTABLISHMENT serbo, vale a dire chiesa, stato e purtroppo molti giornalisti, intellettuali e scrittori (si consiglia agli interessati, oltre ai documenti storici dell'epoca, inclusa la stampa ufficiale, una lettura illuminante di vari romanzi storici serbi degli anni '80). Mi pare che con questa triste verità non