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se si parla di storia bisogna prima di tutto conoscerla

Il collaborazionismo tra i kosovari ebbe grosso modo le stesse dimensioni come altrove in Europa, (p.es. Nedic in Serbia) con una componente antiserba/antijugoslava facilmente comprensibile, che è causa del tiepido atteggiamento verso la resistenza comunista jugoslava (è necessario un approfondimento sulla storia del Kosovo 1913-1941, altrimenti si continua a parlare a vanvera). I quisling albanesi alleati di Hitler non rimasero sul posto ad aspettare la vendetta dei partigiani jugoslavi, la rappresaglia serba/jugoslava si abbatté, come sempre accade, sui civili inermi. Inoltre, la "pacificazione" del Kosovo venne fatta dai partigiani albanesi di Enver Hoxha dietro richiesta pressante di Tito (è chiaro con quale scopo), il quale, una volta "debellate" le ultime resistenze, ordinò, "in nome della solidarietà dei popoli nella lotta contro il fascismo" che le truppe albanesi sgombrassero per lasciare il posto all'esercito jugoslavo che finì il lavoro. P.c. a chi si attesta a storico esperto: i discendenti dei "quisling" albanesi kosovari non confluirono nell'UCK, il cui nucleo fu formato da gruppi di estrema sinistra rivoluzionaria kosovara, ma nel LDK di Rugova, classico partito di centrodestra, di indiscutibile tradizione pacifista, popolare e pluralista, che anche in seguito alla frammentazione del quadro politico kosovaro continua a godere di un largo consenso popolare (ogni confronto con l'attuale situazione politica in Serbia è del tutto improponibile).