nazionale, quindi esclusivista, e sul sentimento antiturco (=antimussulmano) degli altri balcanici. Qualcuno di vedute esclusiviste c'è stato pure, senza riuscire a far presa minimamente. Ecco perché non troverai un Cubri albanese! La menomata Albania del 1913 conobbe due irredentismi: nel 1914 quello della minoranza greca nel Sud (sponsorizzata dalla Grecia), e dei Mirdizi, o Mirditori nel 1920-21, albanesi cattolici, che proclamarono la propria repubblichetta cattolica, fortemente sponsorizzata dalla Jugoslavia di Pasic, che non sazia del bingo del 1920, voleva spostare la frontiera sul fiume Drin in Albania, a ridosso proprio di questa repubblichetta-cuscinetto. In nessuno dei casi la situazione non sfociò in espulsioni o massacri indiscrimati sui "colpevoli" (pure nel 1944-1945, in piena guerra, quando gli albanesi mussulmani della Ciamuria, nell'odierna Tesprotia, Grecia settentrionale, furono cacciati dai nazionalisti di Zervas e si rifugiarono in Albania, non si ebbe nessuna ritorsione sui greci dell'Albania del Sud).
Per il resto concordo con la tua visione su un Kosovo pluri e non multietnico (dove autogoverno e funzionalità dello stato non si pestino i piedi), e con quella di una Serbia 'dekosovizzata' (conditio sine qua non per il suo progredire); un po' meno sul tuo ottimismo riguardo il suo futuro post-Kosovo (ma sarei lieto di essere smentito).