Il suo Nacertanje,se vuoi che mi ci soffermi,posso dire che aveva tutta una sua coerenza per il periodo storico in cui si collocava (addirittura prima del congresso di Berlino) e gli riconosco un dono di "visioning strategico" che, ovviamente a prescindere dai contenuti, la leadership serba attuale dovrebbe invidiargli...! (posso scherzare?). È vero che l'attuale governo di Belgrado guarda poco al futuro e tarda a sbarazzarsi di certe eredità, ma è un'impasse ovviamente dovuta alla questione Kosovo, superata la quale credo che si possa credere in un vero rinnovamento. Soprattutto dell'impianto amministrativo (che è obsoleto), ma anche un allargamento del concetto di "essere serbi",visto che la sopravvissuta pluralità di quella società per fortuna può consentirlo.