E poi ricordiamoci: gli ungheresi dopo quasi 90 anni ancora non hanno digerito la perdita della Transilvania,una regione che sta al centro della loro identità storica. La questione del Kosovo e della Serbia è assolutamente analoga (fatta eccezione per il fatto che chiese e monasteri serbi nel Kosovo sono tuttora sotto costante minaccia). Normalissimo che l' "aborto" della provincia, forse necessario e comunque inevitabile, sia talmente tortuoso. Noi italiani tendiamo sempre a sottovalutare, talvolta a deridere, questo aspetto della vicenda,perché di testimonianze del nostro passato ne abbiamo fin troppe; invece, proprio per questo motivo dovremmo essere più sensibili (invece di tirare sempre fuori la solita ammuffita predica antiserba, sempre la stessa, buona per ogni occasione). Il futuro si costruisce pure guardando alle proprie radici, spesso si dice; non so se sia vero, ma è un presentimento che emerge puntuale, e che influisce anche sulle vicende politiche di tale portata.
Per questo, è importante che un Kosovo indipendente perlomeno non diventi una mini-Albania (il rischio c'è), ma mantenga una sua identità specifica, che sia connubio di quella dei suoi vari popoli.