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mea culpa

parli di mea culpa fatto da tadic. ne sono informato, al contrario di quello che affermi tu sbagliando. so che tadic nell'occasione dell'anniversario del massacro di srebrenica ha chiesto scusa alla popolazione bosniaca. infatti, se tu fossi stato un po' più attento ed eloquace avresti subito capito che non era dei leader politici che stavo parlando, bensi degli intellettuali, caro moje druze nemanja.
visto, sono albanese, ho vissuto due anni in kosovo e ho pure imparato serbo. non tanto, poco, giusto per parlare. noialtri siamo aperti, anche verso lingue e culture apparentemente non importanti. sappiamo la difficoltà dell'essere piccolo.
tu sai di che ceppo linguistico fa parte l'albanese? che tipo di lingua è seconda la linguistica? io del serbo lo so. vedi che non siamo cosi ossesionati, ottusi, fascisti e quantaltro a te venga in mente. poi parli di fascismo a chi è cresciuto a pane e marx, di un popolo che non ha mai offeso un altro, e che si è limitato e diffendersi per tutto il corso della storia. chiedi, leggi, informati. non leggere solo i testi della illustre accademia delle scienze e delle arti di belgrado, i testi vecchio stampo intendo, quelli dell'epoca di milosevic per intenderci.
tornando ai mea culpa, dopo 65 anni angela merkel ha rinnovato le scuse del popolo tedesco nei confronti degli ebrei dell'israele e non solo. questo perchè una cosa cosi' è tanto grande, e ha bisogno di una continua ricerca della riconciliazione che passa attraverso grandi gesti e grandi umili scuse, profondo dispiacere.
a volte le scuse di un intelletuale rispecchiano meglio il dispiacere di un popolo perchè vengono dalla profonda coscienza.
quelli dei politici (nel caso di tadic sono state dettate da circoli politici e burocratici di bruxelles per facilitare l'integrazione della serbia nella UE) sono suggerite da contesti politici ed interessi che niente hanno a che fare con il vero sentimento dominante.
poi caro moje druze nemanja ti ricordo che neanche 4 mesi fa a genova una rappresentanza del popolo serbo ha fatto visita a genova impedendo lo svolgimento di una gara di calcio a suon di violenza e incendio della bandiera, guarda caso quella albanese.
noialtri albanesi vogliamo pace, almeno parlando della parte albanese che ha come capitale tirana. abbiamo avuto troppe guerre per preferirla alla serenità e la prosperità della pace e della democrazia. siamo pacifici e lo siamo sempre stati, volimo samo mir, per dirla nella tua lingua.