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Caro Daniel, non credo che siamo in disaccordo sul merito: credo che semplicemente non riesci a vincere il tabù di prendere le distanze dalla storiografia ufficiale albanese. Il lavoro dello storico balcanico è cercare indizi e prove per confermare le tesi nazionali, cercando di confutare le tesi degli "storici" dei paesi confinanti. Un metodo a-scientifico e deduttivo.Ogni tesi "nemica" che trova delle conferme diventa una specie di sconfitta, e bisogna controbattere con "prove" di segno diverso. La storia è al servizio della guerra e della propaganda. Prima o pi dovrete uscirne. I greci non hanno bisogno degli antichi popoli ellenici per legittimare il loro stato . Gli albanesi non hanno bisogno di fantomatici illiri.
P.S. al tempo di Alessandro gli albanesi come tali non esistevano (nemmeno i serbi o gli odierni greci). La continuità culturale con i clan pastorali del tempo di Scanderberg è certa (come per gli altri europei) e quindi? cosa dimostreresti? non capisco