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La ragionevolezza in un termine.

Guardate, forse Rovena intende il fatto che all'epoca di Milosevic gli siptari erano quelli "cattivi" da eliminare, mentre gli albanci erano i buoni/alleati del governo, (anche perché all'epoca della Jugoslavija titina a Belgrado, ricordo bene, "siptari" si sentiva spesso tra serbi e albanesi, e non era fonte di offesa, anzi la malizia era meno conosciuta).
Poi a parte questo ritengo sia quasi inutile creare una differenza tale da sentirsi offesi se chiamati siptari. Sembrerebbe come un paragone con i neri d'America che fra di loro si chiamano "nigger", ma se un bianco osa farlo è una grande offesa.
Voglio credere nella vostra buona fede (Nemanja e Branko) e sinceramente, creare fantasmi e inutili retoriche dietro a un nome è qualcosa di anacronistico. Avere paura dei termine, spesso, è controproducente, non è ragionevole. Siamo liberi (almeno più che nelle dittature) e cerchiamo di non fossilizzarci su cose del genere..
Saluti.