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per Lorenzo

Il concetto jugoslavo era talmente ampio e complesso da non essere riducibile alla sua interpretazione titoista (figuriamoci poi alla singola vicenda delle foibe). Questo Montanelli lo sapeva bene. La stessa vicenda-foibe in parte travalica la mera dimensione jugoslava-partigiana, e va a toccare le assai meno congiunturali questioni nazionali slovena e croata (sennò non si spiegherebbero gli attuali dissapori tra rappresentanti politici italiani e croato-sloveni). Se penso alla Jugoslavia, da italiano, le foibe sono francamente l'ultima cosa che mi viene in mente.
Inoltre, seguì un'importante evoluzione civile, culturale e politica della Jugoslavia, così come cambiarono radicalmente i rapporti con l'Italia. Un'Italia tra l'altro complessivamente disinteressata alla questione istriana (il tuo stupore quindi non si spiega).
Ma soprattutto: la nostalgia di quel Paese tra gli italiani (ed europei in generale) non è un fenomeno né raro né strano, né tantomeno insensato, bensì frutto di vari ragionamenti, oltre che della banale constatazione del caos e dei continui sprechi di risorse che ha portato il collasso jugoslavo (caos che si paga e si pagherà ancora a lungo ben oltre i suoi confini). La tua poco logica esternazione (da anziano rancoroso esule, se permetti) mi pare rispondere più alle pulsioni dello stomaco che ad un lucido processo mentale.