proviamo ancora
(05/11/2007 12:39)
Be, se è possibile fare delle critiche senza filtri, incomincerei con il fatto che nel articolo ci sono molte inesatezze.
In fatto però che il signor Juri, che reputo una persona gentile e simpatica, sia stato ed e è legato ad un partito che è la continuazione o trasformazione del partito comunista jugoslavo incida spesso sullo suo scrivere e nel commentare certi temi. Infatti l'articolo ha una forte base ideologica e come spesso gli capita non cela (in questo caso si, è meno evidente) il suo forte disprezzo verso le posizioni più moderate all'interno della politica slovena.
Sui cancellati Juri (nome inventato dai giornalisti per esporre "meglio" in problema, ma mai usato in termini giuridici) ha taciuto alcune cose che reputo indispensabili per capire il "problema".
Nel 1991 con la disintegrazione della Yugoslavia e il crollo del partito comunista nacque il problema della cittadinanza, che ovviamente fu automatica per i residenti autoctoni, per chi era nato ecc. ecc. più difficolta ci furono con i circa 200.000 -220.000 "immigrati" (cioè persone nate nelle altre prati della Yugoslavia ma che per motivi economici o politici si erano trasferiti in Slovenia). Con varie leggi venne concessa senza difficoltà anche la cittadinanza a queste persone, bastatava che lo richiedessere (non si poteva obbilgare ad averla, potevano scegliere infatti). La maggiranza lo fece senza problemi e tutto fini li (pacatamente). Ci furono però 18.000 persone che per vari motivi non fecero n