16 novembre 2017
Nonostante la crescente influenza dei movimenti e dei partiti razzisti in Europa, nel complesso la xenofobia non è in aumento nelle città europee. Anzi, tra il 2009 e il 2015 l’atteggiamento dei cittadini nei confronti degli stranieri è migliorato nella media - anche se esistono eccezioni e controtendenze notevoli (e non va dimenticato che i contesti urbani sono spesso più aperti rispetto alle altre zone).
Ogni tre anni Eurobarometro rileva l’opinione degli abitanti di un’ottantina di città sparsi in tutta Europa: nell’ultimo sondaggio, condotto nel 2015, più del 76% degli intervistati pensava che la presenza di stranieri fosse un bene per il posto in cui vivevano.
Il termine "stranieri" è qui inteso con un'accezione ampia, che va dagli studenti Erasmus ai rifugiati di origine asiatica o africana: origini e composizione della popolazione straniera in una determinata realtà si riflettono probabilmente sull'atteggiamento dei cittadini nei suoi confronti - il livello di xenofobia rilevato deve dunque essere contestualizzato. Ad esempio, è possibile che l'atteggiamento molto positivo degli abitanti di Cluj rispetto alla popolazione straniera sia legato all'alto numero di studenti europei in città.
Atteggiamento dei cittadini nei confronti degli stranieri: la mappa mostra il livello di accordo con la frase "La presenza di stranieri fa bene alla mia città" (Eurobarometro, 2015). I colori indicano la variazione tra la media europea e la rilevazione effettuata in ciascuna città.
A mostrare valori di xenofobia differenti e nettamente superiori alla media sono soprattutto l’Italia, la Turchia e la Grecia. Nelle prime due l’opinione dei cittadini è nettamente peggiorata nell’ultima rilevazione, con una diffusione crescente dei sentimenti più ostili nei confronti della popolazione straniera: 5 delle 10 città più xenofobe d’Europa sono italiane.
Al contrario, la xenofobia in Grecia è in chiara diminuzione rispetto agli anni precedenti. E’ un dato probabilmente legato al parziale superamento della crisi economica, poiché un simile cambiamento d’opinione si è verificato anche in Spagna, Irlanda e Portogallo.
Le frecce mostrano l'evoluzione dell'atteggiamento riscontrato verso gli stranieri in 75 città europee, secondo i dati Eurobarometro 2009-2015.
Nel complesso, l’Europa centro- e sud-orientale appare più aperta di quanto non venga spesso rappresentata. Se è vero che la xenofobia è in aumento in Polonia e in Slovacchia, è anche vero che 5 delle 10 città meno xenofobe d’Europa appartengono alla regione - a partire da Cluj Napoca, dove il 95% dei cittadini dichiara di apprezzare la presenza di stranieri (ma anche città come Burgas, Piatra Neamț o Danzica risultano molto più tolleranti della media).