Kruščica: le donne al centro della battaglia per i beni comuni
8 marzo 2018
Kruščica è un villaggio nei pressi di Vitez, in Bosnia Erzegovina, attraversato dall’omonimo fiume. Il corso d’acqua, cruciale per l’approvvigionamento idrico delle città limitrofe di Zenica e Vitez, doveva diventare un’area naturale protetta, ma le cose non sono andate così.
Dallo scorso agosto, in seguito ad alcune modifiche al piano regolatore, a Kruščica sono iniziati gli scavi per la costruzione di due impianti idroelettrici che minacciano di alterare le condizioni di vita degli abitanti e di azzerare le potenzialità turistiche dell’area.
Gli abitanti di Kruščica si sono da subito opposti al cantiere, invocando la tutela del patrimonio naturale e turistico e chiedendo che le risorse locali siano utilizzate in maniera sostenibile e responsabile.
Protagonista di questo movimento di resistenza è un gruppo di donne che da mesi presidia il fiume per difenderlo dalle ruspe e dagli interessi privati che ne minacciano la sopravvivenza.
Più volte, negli scorsi mesi, il presidio ha bloccato la strada impedendo il passaggio dei mezzi meccanici che dovrebbero avviare i lavori di costruzione delle centrali idroelettriche: in due casi, l’intervento delle forze speciali bosniache ha smantellato il presidio portando i residenti a denunciare un uso della forza ingiustificato.
"Nemmeno durante la guerra abbiamo assistito ad attacchi deliberati come questo, contro donne pacificamente sedute a difesa del fiume. Non consentiremo la costruzione di queste centrali... Non è una minaccia, ma non siamo disposte a cedere i nostri diritti e continueremo a difendere il fiume”, ha dichiarato a N1 Rasema Hidić .
Per fermare la distruzione del fiume, i residenti di Kruščica hanno avviato una battaglia legale che richiede un impegno economico notevole. A sostegno di quest’iniziativa, l’associazione culturale Crvena ha dato il via ad una campagna online di raccolta fondi .
“Queste donne sono le custodi del fiume - spiegano da Crvena - e non sono disposte a consegnare le risorse naturali di questo luogo nelle mani di coloro che sistematicamente distruggono la Bosnia ed Erzegovina da decenni. La loro lotta è una lotta politica, che dobbiamo sostenere e celebrare”.
Negli ultimi mesi, in più occasioni è stato denunciato l’approccio predatorio e fallimentare alla gestione delle risorse naturali del paese, non da ultimo per le difficoltà di approvvigionamento idrico che colpiscono la capitale Sarajevo.
“Il modo in cui le istituzioni trattano l'acqua in Bosnia Erzegovina è scandaloso - spiegano dall’associazione Crvena - la lotta delle donne di Kruščica è la nostra lotta, il loro fiume è anche il nostro fiume. La responsabilità per la tutela dei beni comuni è nostra, si tratti di acqua potabile o aria pulita. Noi femministe trasformiamo questa responsabilità in azione e lavoriamo insieme in solidarietà le une con le altre”.