Macedonia: proiettili di gomma e non aiuti umanitari
16 marzo 2016
La riunione degli stati balcanici con l'Austria del 24 febbraio scorso – dalla quale è stata esclusa la Grecia - nella quale si è discusso della crisi dei rifugiati ha destato giustamente scalpore ed è stata definita senza mezzi termini dal ministro degli Esteri greco come “un tentativo del governo austriaco di minare gli sforzi per giungere ad una soluzione europea”.
Il portale di informazione EurActiv ha reso pubblica una lettera inviata dal governo macedone agli stati che avevano preso parte a quel processo, nella quale specifica i propri bisogni per assicurare il pieno controllo del proprio confine meridionale: sono incluse la richiesta di attrezzature per costruire un muro lungo il confine, il necessario per l'allestimento di un campo per alloggiare 400 persone ma anche equipaggiamento quali giubbotti antiproiettile, spray al peperoncino, manganelli elettrici, proiettili di gomma.
La Macedonia sta attraversando un periodo di grave crisi politica con uno duro scontro tra maggioranza e opposizione. Con la mediazione e le forti pressioni dell'Unione europea si dovrebbe ora arrivare a nuove elezioni politiche il prossimo 5 giugno.
In questo contesto alcune fonti interne ai paesi contattati con la lettera, che hanno richiesto l'anonimato, hanno sottolineato a EurActiv che è difficile immaginare che Croazia, Slovenia o Austria forniscano alla Macedonia questa tipologia di attrezzatura se non sono sicuri che non venga utilizzata per la repressione interna del dissenso.
Certo è che in questa fase di grave crisi impressiona che le richieste d'aiuto vertano su questioni securitarie e non di assistenza umanitaria.
Link: EurActiv