Banconote moldave - © HooverStudio/Shutterstock

Banconote moldave - © HooverStudio/Shutterstock

È stato arrestato e presto sarà estradato: finisce così la latitanza dell’ex banchiere moldavo Veaceslav Platon, nel Regno Unito dal 2021, dove aveva chiesto asilo politico. Accusato di vari reati, è coinvolto nel famoso “furto del miliardo”

25/03/2025 -  Gian Marco Moisé Chișinău

Venerdì 14 marzo , l’ex banchiere Veaceslav Platon, latitante da anni in Regno Unito, è stato arrestato su richiesta della Procura generale moldava e sarà presto estradato. La Procura generale aveva chiesto di estradare Platon il 25 settembre 2024.

La situazione penale di Platon

Dopo un breve periodo di detenzione a causa della condanna per un suo coinvolgimento nel cosiddetto "furto del miliardo", la sentenza di Platon era stata annullata dalla Corte d’Appello. Il 28 febbraio 2024, però, l'ex procuratore generale e candidato alla presidenza per il Partito dei Socialisti della Repubblica Moldova, Alexandr Stoianoglo, è stato accusato di abuso d’ufficio e corruzione passiva per aver disposto la scarcerazione di Platon in maniera illegale.

Platon aveva lasciato la Repubblica Moldova per il Regno Unito nell'estate del 2021. Lì l’ex banchiere aveva chiesto asilo politico, di fatto allungando la procedura di richiesta di estradizione. Da allora, Platon è stato accusato di diversi reati connessi a frodi bancarie del 2014. Nel 2023, è stato condannato anche da un tribunale di Mosca a 20 anni di carcere per aver facilitato il riciclaggio illegale di 126 miliardi di rubli nello schema finanziario noto come "lavanderia a gettoni russa" (o Russian laundromat).

Che cos’è la lavanderia a gettoni russa

Nel 2010, la coalizione pro-europea che governava la Moldova, tra cui il Partito Democratico Moldavo (PDM) di Plahotniuc, il Partito Liberal-Democratico e il Partito Liberale, aveva firmato un accordo per condividere il controllo sulle istituzioni indipendenti di vigilanza.

Il PDM controllava il Centro nazionale anticorruzione e l'ufficio del Procuratore generale, nonché la Banca nazionale moldava. Inoltre, nel 2010 e nel 2011 il Parlamento e la Corte costituzionale approvarono leggi che facilitavano i programmi di riciclaggio di denaro.

Nel maggio 2010, il Parlamento approvò l'annullamento della tassa del 3% per l'esame delle richieste di recupero crediti. Un altro disegno di legge approvato nel 2011, invece, era destinato a modificare la legge antiriciclaggio per consentire ai tribunali di sospendere le decisioni dell'Ufficio per la prevenzione e la lotta al riciclaggio di denaro pensate per bloccare le transazioni sospette.

Tutte queste modifiche - apparentemente non correlate - furono approvate per soddisfare le condizioni necessarie per la creazione di quella che in seguito divenne nota come "lavanderia a gettoni russa": uno schema di riciclaggio di denaro russo da prestiti bancari non garantiti, acquisizioni fittizie, appropriazione indebita di fondi dal tesoro, evasione fiscale e contrabbando che attraverso la Moldova raggiungeva le banche nell'Unione Europea.

Transparency International ha osservato come Moldindconbank, allora guidata da Platon, fosse una delle principali banche attraverso cui circolava il denaro della lavanderia a gettoni. I rapporti statistici hanno evidenziato che gli afflussi di denaro provenienti dai paesi della CIS nelle banche moldave tra il 2010 e il 2014 ammontavano a 80 miliardi di dollari e superavano di molto i flussi finanziari associati ad attività economiche reali.

È stato stimato che in questo periodo l'afflusso di denaro correlato ad attività sospette fosse di 71 miliardi di dollari, dieci volte il PIL annuale della Moldova nel 2014. Secondo Transparency International e l'ONG Watchdog un piano di queste proporzioni non avrebbe mai potuto avere luogo senza che la coalizione politica al potere ne fosse a conoscenza.

Il "furto del miliardo" e la politica moldava oggi

Il "furto del miliardo di dollari", invece, sarebbe stato commesso, tra gli altri, da Ilan Șor, ex banchiere rifugiato in Russia e leader politico d’opposizione, oltre che da Veaceslav Platon attraverso Moldindconbank. Il furto consistette nella scomparsa di un miliardo di dollari da Banca de Economii, all'epoca presieduta da Șor, Unibank e Banca Socială. In seguito, tutt’e tre le banche fallirono, causando una grossa svalutazione del leu moldavo, e impoverendo di conseguenza i cittadini del paese.

La complessa catena di società fittizie create nel Regno Unito, a Cipro e in Nuova Zelanda per la lavanderia a gettoni è connessa alla scomparsa del denaro. Nel suo rapporto alla Banca nazionale moldava, la società di investigazione aziendale Kroll ha affermato che Șor "era uno dei beneficiari, se non l'unico" del furto del miliardo di dollari.

Nel 2015, dalle proteste contro i politici che hanno facilitato il furto del miliardo sono emersi Andrei Năstase, leader della Piattaforma Dignità e Verità e poi alleato di Sandu, e l’ex presidente Igor Dodon. Ma nel 2016, al fronte di proteste anticorruzione si è unita anche Maia Sandu con il suo neonato Partito d’Azione e Solidarietà. In altre parole, il panorama politico moldavo di oggi è figlio del "furto del miliardo" e della lavanderia a gettoni russa.

Șor e Dodon fanno oggi parte di un fronte russo considerato corrotto dai più, e indirettamente dallo stesso Platon che è sposato con l’ex giornalista Natalia Morari, che oltre ad essersi candidata alle elezioni presidenziali del 2024, nel corso dell’anno si era adoperata per organizzare un fronte elettorale anti-Sandu. Platon, cittadino russo e ucraino oltre che moldavo, è nella lista delle persone sanzionate dal Canada.


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