
Incontro tra esponenti dell'UE e autorità ucraine a Kyiv, 24 febbraio 2025 (© Unione europea, EC - Audiovisual Service)
Nonostante il voltafaccia degli Stati Uniti, diversi programmi umanitari finanziati dalla comunità internazionale stanno mettendo a disposizione fondi per la ricostruzione dell'Ucraina. Una panoramica
(Questo articolo è stato originariamente prodotto dalla testata ungherese HVG nell'ambito di PULSE)
“Ricordiamo anche la più piccola cosa buona che è stata fatta per la nostra patria. Siamo immensamente grati di poter bere acqua pulita”: a Buča, che ancora geme per le conseguenze del brutale attacco russo subito all'inizio dell'invasione, basta questa conquista per far scattare la gratitudine. Halina Fitisova, abitante del posto, ne ha parlato con un giornalista del progetto PULSE. La sopravvissuta ha un'idea chiara di ciò che serve per ricominciare, non solo a Buča.
In tutta l’Ucraina i frequenti problemi di approvvigionamento di acqua e gas e le interruzioni di corrente funestano la vita quotidiana, rendendo assai complicato il funzionamento dell’economia. Per assicurare un nuovo inizio, la riattivazione delle reti energetiche è il primo e più importante compito.
La Banca europea per gli investimenti (BEI) finanzia investimenti infrastrutturali in Ucraina già dal 2007, molto prima dello scoppio della guerra. Come fatto a Buča, ha finanziato la ristrutturazione di scuole, ospedali, edifici e servizi sociali e comunali – compresi i sistemi di riscaldamento, fornitura dell'acqua e fognature – in 120 comunità ucraine. Mentre già prima dello scoppio della guerra la comunità internazionale trattava l’Ucraina come uno stato bisognoso di molti aiuti, l'aggressione russa ha generato una situazione completamente nuova.
Quanti danni finanziari ha causato la guerra?
Secondo la valutazione macroeconomica della Commissione europea sull’Ucraina, lo scoppio della guerra ha comportato come diretta conseguenza una radicale riduzione delle entrate del bilancio ucraino provenienti dalle tasse e da altre fonti, aggravata dalle appropriazioni su larga scala di beni e merci da esportazione da parte russa.
Un rapporto pubblicato alla fine del 2023, realizzato in collaborazione con le Nazioni unite, la Banca mondiale e la Commissione europea, stimava che nel 2024 il paese avrebbe avuto bisogno di almeno 15 miliardi di dollari per la ricostruzione e la ripresa immediata. Gli esperti prevedevano che nel corso del decennio successivo si sarebbero dovuti spendere più di 400 miliardi di euro per far ripartire il paese – un importo che è destinato ad aumentare di circa 100 miliardi di euro per ogni nuovo anno di guerra.
Secondo gli ultimi dati della Banca europea per gli investimenti, dallo scoppio della guerra a oggi sono stati erogati 2,2 miliardi di euro per garantire le forniture energetiche, riparare le infrastrutture non funzionanti e fornire servizi energetici di base. La presidente della BEI, Nadia Calviño, si è recata di recente a Kyiv per annunciare i dettagli di un nuovo pacchetto di prestiti pari a 2 miliardi di euro.
In una dichiarazione che ci ha rilasciato, Calviño ha sottolineato che questi fondi serviranno anche per finanziare il ripristino delle infrastrutture e i servizi di base: “In questo momento ci stiamo concentrando sulla ricostruzione di ciò che è stato distrutto e sull'assicurare che ospedali, scuole, forniture idriche, riscaldamento e trasporti continuino a funzionare. Spero che presto la guerra sarà finita e potremo concentrarci su un’agenda più positiva [...]. Abbiamo tutti un interesse comune ad avere un’Ucraina pacifica e prospera”.
Calviño ha aggiunto: “In qualità di presidente della BEI, mi sono recata a Kyiv nella mia prima visita ufficiale al di fuori dell’UE proprio per sottolineare l’importanza dell’Ucraina. Attualmente siamo il principale investitore in Ucraina e, mentre il paese sta lottando per sopravvivere, l’UE deve stare fermamente al suo fianco. Un’Ucraina forte significa un’Europa più forte”.
In che modo l’UE può aiutare? E i paesi membri?
Interrogato da HVG, il portavoce per gli aiuti e le relazioni esterne della Commissione europea ha spiegato che l’UE, in qualità di principale donatore finanziario a favore dell’Ucraina, ha fornito oltre 134 miliardi di euro in aiuti a partire dallo scoppio della guerra, di cui una parte significativa è costituita da assistenza in ambito militare. Il portavoce ci ha dichiarato che “l’UE continuerà a fornire un forte sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina e al suo popolo finché sarà necessario”.
Per assistere nella ricostruzione, l’UE ha istituito un fondo di 50 miliardi di euro, lo “strumento per l'Ucraina”. Il fondo può essere utilizzato – per il momento – fino alla fine del 2027. La Commissione europea ha trasferito 4,2 miliardi di euro all’Ucraina nell’agosto 2024 e 4,1 miliardi di euro a dicembre, dopo avere verificato che il paese aveva soddisfatto le condizioni macroeconomiche concordate.
Sebbene la maggior parte di questo pacchetto da 50 miliardi di euro sia destinato a evitare una bancarotta dell’Ucraina, sono previsti anche fondi consistenti per l’assistenza allo sviluppo e alla ricostruzione. Nel 2025 l’UE stanzierà 140 milioni di euro, principalmente per sostenere la ricostruzione delle infrastrutture di base nelle aree più vicine al fronte, prestando particolare attenzione a fornire assistenza durante l’inverno.
I fondi saranno spesi principalmente per garantire alloggi, infrastrutture e servizi di base, il ripristino dell’energia e dei trasporti e il sostegno al settore privato. Sono stati finanziati anche alcuni programmi che letteralmente salvano la vita delle persone, come il programma per lo sminamento dei terreni: oltre a inviare denaro, l’UE fornisce anche tecnologia per aiutare lo sminamento e il disinnesco dei campi minati, e persino cani addestrati per cercare le mine.
Una vecchia promessa fatta dall’UE è stata mantenuta quando, a gennaio di quest’anno, i pagamenti degli interessi sulle riserve di valuta estera russa sequestrate allo scoppio della guerra hanno finalmente iniziato a essere versati all’Ucraina. A metà gennaio 2025, la Commissione europea ha annunciato di aver stanziato 3 miliardi di euro per aiuti a fondo perduto destinati a far fronte al deficit di bilancio e sostenere la ricostruzione in Ucraina; a partire da marzo sono previsti pagamenti regolari su base mensile in questo ambito.
Oltre ai fondi UE, va citata l’assistenza bilaterale che i singoli stati membri forniscono direttamente all’Ucraina. La Germania è stata finora la più generosa con 15 miliardi di euro, ma anche i paesi nordici contribuiscono notevolmente: la Danimarca, per esempio, ha contribuito con 7 miliardi di euro. In rapporto al Pil, anche i Paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) stanno fornendo un sostegno finanziario notevole all’Ucraina.
Questo articolo è stato prodotto in collaborazione con la testata greca EfSyn nell'ambito di PULSE, un'iniziativa europea coordinata da OBCT che sostiene le collaborazioni giornalistiche transnazionali.
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