A che serve un poeta

Racconto in musica della storia vera del poeta armeno Danièl Varujan; nell'ambito del programma del Forum trentino per la pace e i diritti umani intitolato: “1914-2014, inchiesta sulla pace nel secolo degli assassini”

Le poesie di Danièl Varujan, poeta barbaramente assassinato nel corso della deportazione del 1915, sono diventate memoria e simbolo per l'intera comunità armena sparpagliata nel mondo. Perché, puoi tentare di eliminare un intero popolo, ma basta che resti qualcuno, qualcosa, una parola bene-detta, che da questa può ricrescere tutto.
 
A tessere l'appassionante intreccio della narrazione in "A che serve un poeta", il tenero e acceso spirito delle parole di Varujan, con i racconti popolari arguti e fantasiosi che lo stesso si era ripromesso di raccogliere: brevi storie condite d'ironia, per rompere la durezza della vita con la potenza di un sorriso.
Anche le composizioni musicali di Komitas, Kachaturian, Tungboiacian che qui vengono eseguite, affondano le radici nella tradizione musicale di quel popolo.
 
 
Musiche
- Quartetto su temi armeni di Padre Komitas
- Istanbul not Costantinopoli di Jimmy Kennedy - Nat Simon arrangiamento di Fabio Rossato
- Danza del villaggio e Danza dei pescatori, popolare, arrangiamenti di Pino Angeli
- Alay Bar, danza popolare armena
- Madnus Agi Mavi, danza popolare armena
- Gru di Padre Komitas
- Broken arm di Arto Tunçboyaciyan, arrangiamento di Pino Angeli
- Danza delle spade di Aram Khachaturian
- Improvvisazione di Fabio Rossato
 
Testi di riferimento
- Danièl Varujan, poesie scritte e pubblicate tra il 1906 e il 1915
- Il canto del pane, a cura di Antonia Arslan, Guerini e Associati, 1992
- Mari di grano e altre poesie armene, ed. Paoline, 1995

Altre fonti
- Leggende del popolo armeno, di B. Sivazliyan e S. Abbiati, Arcana ed., 1988
- La masseria delle allodole, di Antonia Arslan, ed. Rizzoli, 2004
- La strada di Smirne, Rizzoli 2009
- Viaggio verso il nulla, film documentario di Pietro Kuciukian
 

Da un’idea di Daniel Demirci
 
con
- Sabrina Simonetto, voce narrante
- Daniel Demirci, violino
- Federico Magris, violoncello
- Pino Angeli, chitarra
- Fabio Rossato, fisarmonica
 
Voce in armeno
Alfred Hemmat Siraky

Testo e regia
Paolo Domenico Malvinni