A cosa serve l'aiuto umanitario nella crisi del mondo contemporaneo?

Conferenza che affronta alcune questioni aperte sul ruolo delle Ong e della politica nelle situazioni di crisi ed emergenza umanitaria

Le emergenze umanitarie causate da conflitti armati, rivolte sociali e politiche, oppressioni, persecuzioni, si sono moltiplicate e colpiscono milioni di persone costrette a vivere nella paura o a fuggire in luoghi più sicuri. La risposta umanitaria e solidaristica ai bisogni di chi rimane sotto assedio e di chi deve abbandonare tutto è troppo spesso l’unica iniziativa che la comunità internazionale riesce ad assicurare, grazie all'impegno delle organizzazioni umanitarie. L’iniziativa politica per prevenire, contenere, risolvere le controversie prima che si trasformino in crisi devastanti sembra essersi rattrappita. Gli ultimi venti anni, in particolare, confermano una generale perdita di peso e di capacità di agire della politica. Gli Stati paiono esitare o assumono posizioni legate ai propri interessi e alle proprie convenienze più che alla volontà di contribuire alla soluzione dei problemi. Le Istituzioni internazionali, e non di rado la stessa Unione Europea, rimangono paralizzate e talvolta sono costrette ad avallare decisioni unilaterali, spesso a carattere militare, decise al loro esterno.
Anche l’enfasi data all'intervento militare serve talvolta a coprire le insufficienze della politica e la mancanza di visioni di lungo respiro.
L’ex Jugoslavia, l’Afghanistan, l’Iraq, il Corno d’Africa, il Sudan, il Libano, la Libia, il Mali, la Siria sono solo alcune delle crisi che le organizzazioni umanitarie italiane hanno seguito e direttamente vissuto, ancor prima dello scoppio dei conflitti, suonando campanelli d’allarme ma rimanendo spesso inascoltate.
Il convegno cercherà di toccare temi quali: le carenze della politica di fronte alle crisi; le crisi viste dall'interno, a contatto con la realtà; l’imperativo umanitario nelle situazioni di conflitto; il ruolo delle organizzazioni umanitarie tra fedeltà ai principi e sinergie con gli altri attori; potenzialità e limiti dello strumento militare; il dovere di raccontare le crisi umanitarie perché anche il silenzio uccide.

 

PROGRAMMA

Ore 9:15

- Nino Sergi, Presidente INTERSOS
Certezze e dubbi in venti anni nelle emergenze umanitarie  

- Lapo Pistelli, Viceministro degli Affari esteri
Le crisi e la risposta politica dell’Italia

- Fabrizio Battistelli, Dipartimento Scienze Sociali ed Economiche, Università Sapienza, Roma
Le carenze della politica nelle crisi internazionali e l’uso della forza

- Antonio Donini, Tufts University Medford, Massachusetts e Istituto Alti Studi Internazionali, Ginevra
Principi, Potere e Politica. Tra strumentalizzazione e indipendenza: quale futuro per l'azione umanitaria?

- Lucio Melandri, Unicef Giordania
Le sinergie tra le Organizzazioni umanitarie e le Agenzie internazionali nelle emergenze

- Marco Rotelli, Segretario Generale INTERSOS
Le Ong e il difficile equilibrio tra le dinamiche della società di appartenenza, il contesto operativo e la fedeltà ai principi umanitari

- Paolo Dieci, presidente Link 2007 – Cooperazione in Rete
Le emergenze come interruzione come interruzione di un processo di sviluppo che va ricomposto

 A chiusura del convegno, brevi testimonianze sui vent'anni di INTERSOS:
- Amedeo Piva, Socio fondatore
- Matteo Zuppi, Vescovo ausiliario per Roma-Centro
- Elisabetta Belloni, Direttore Generale, Ministero Affari Esteri

 Ai partecipanti sarà offerto il libro di Sonia Grieco “Abbiamo stretto molte mani. Venti anni nelle emergenze umanitarie” edito da Carocci con INTERSOS, ottobre 2013.

Ore 13:30 - 14:00

BUFFET

 

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INFO
INTERSOS
telefono: 06 8537431
intersos@intersos.org