Aspetti di storia della tecnica delle costruzioni in Romania

Esposizione foto-documentaria che si inserisce nell'ambito del programma di eventi collaterali che celebreranno la presenza della Romania alla quindicesima edizione della Biennale di Architettura di Venezia. Inaugurazione lunedì 4 luglio alle 18:30

La traslazione degli edifici storico-architettonici fu una soluzione tecnica innovativa, brevettata dall'ingegnere edile Eugeniu Iordăchescu, che consentì la salvaguardia di alcune strutture di valore identitario, storico, culturale e ambientale di Bucarest e di altre città della Romania. Queste ultime, con l'impiego di mezzi tecnici, furono trasferite in una nuova ubicazione, finendo così risparmiate dalle ruspe che spazzavano via l'antica architettura cittadina per bonificare le aree destinate alla realizzazione di nuovi edifici progettati e costruiti nello stile architettonico standardizzato del classicismo socialista. La mostra raccoglie su pannelli in forex un ampio e rappresentativo numero di fotografie, di piante tecniche, di immagini catturate dalle macchine fotografiche proprio durante i lavori di traslazione degli edifici, tutte corredate di spiegazioni in italiano. La documentazione e l'elaborazione grafica dei pannelli sono dovute al Prof. Ionel Cândea, con la collaborazione dell'Ing. Eugeniu Iordăchescu e del personale specialistico del Museo di Brăila «Carol I». La traduzione italiana dei testi è dovuta al Prof. Cristian Luca, al Dr. Andrea Fara e al Dr. Gianluca Masi.

La mostra intende presentare al pubblico il metodo innovativo dell'Ing. Eugeniu Iordăchescu, che contribuì in maniera determinante alla salvaguardia e alla conservazione di alcuni edifici di culto di Bucarest, strutture storico-architettoniche di elevato valore identitario, storico, culturale e ambientale risalenti ai secoli XVI-XVIII. Questi edifici, trovandosi nelle aree perlopiù centrali della capitale romena, furono direttamente colpiti dalla furia demolitrice che si abbatté sulla città a cavallo tra la fine degli anni '70 e la vigilia degli anni '90 del Novecento, durante il regime totalitario. I pannelli della mostra illustrano la tristissima realtà dell'ultimo decennio del regime totalitario comunista di stampo stalinista in Romania, periodo nel quale il dittatore Nicolae Ceauşescu intendeva avviare la demolizione di numerose chiese e vari edifici storici per lasciare spazio a nuove strutture innalzate secondo i canoni architettonici del tempo. La soluzione dimostratasi provvidenziale per la salvaguardia di alcuni edifici di alto valore storico e culturale, altrimenti destinati ad essere rasi al suolo, si rivelò appunto il metodo tecnico-edilizio brevettato dall'Ing. Eugeniu Iordăchescu, ossia la traslazione su rotaia dell'intera struttura. Questa fu sollevata dal suolo con mezzi meccanici, in seguito a lavori di scavo che liberarono le fondamenta dal terreno fissando la superficie costruita su una piattaforma compatta in cemento armato, che consentì il sollevamento e il trasporto dell'edificio in una nuova ubicazione. La maggior parte degli edifici storici di culto sui quali si sofferma la mostra sono stati traslati dal 1980 in poi dalle squadre di ingegneri, tecnici e operai specializzati guidate dall'Ing. Iordăchescu. Così, grazie al notevole impegno, alla passione e all'ingegno dell'Ing. Iordăchescu e dei suoi collaboratori, sono state traslate, e quindi salvate dalla demolizione, alcune delle più rappresentative antiche chiese cristiane ortodosse di Bucarest: Chiesa Schitul Maicilor, Chiesa Olari, Chiesa di S. Elia - «Rahova», Chiesa di Mihai-Vodă, Chiesa di S. Giovanni - «del Mercato», Chiesa di S. Giorgio - «Capra», Chiesa di S. Stefano - «Nido di cicogna», ecc. Inoltre, tra gli edifici storici traslati nello stesso periodo vi fu il Palazzo Sinodale del complesso monastico del Monastero di Antim, vale a dire l'attuale Biblioteca del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena.

Intervengono all'inaugurazione:
- Prof. Rudolf Dinu, Direttore dell'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia)
- Prof. Ionel Cândea, Direttore del Museo di Brăila «Carol I»
- Arch. Dr. Paolo Tomasella, Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia

ORARIO
L'esposizione sarà visitabile dal 4 al 29 luglio
da martedì a domenica: 10:00-13:00 e 16:00-20:00