Bosnia Erzegovina: Karadžić e le sabbie mobili

Nicole Corritore di OBC interviene all'incontro sulla situazione del Paese a più di vent'anni dalla fine della guerra

Il 20 marzo 2016 il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik, inaugura una Casa dello Studente intitolata a Radovan Karadžić.
Il 24 marzo 2016 il Tribunale Penale Internazionale dell’Aja per l’Ex Jugoslavia condanna Karadžić a 40 anni di carcere per il genocidio di Srebrenica.
Cosa è cambiato a 20 anni dal conflitto più atroce cui l’Europa ha assistito dalla Seconda Guerra Mondiale?
La Bosnia ed Erzegovina, all’apparenza multi-etnica, multi-religiosa e democratica, che da poco ha formalmente chiesto di entrare nell’UE si è davvero buttata alle spalle il nazionalismo sanguinoso di Karadžić e degli altri carnefici?

Intervengono
- Srdjan Šušnica, Attivista culturale, ricercatore e pubblicista
- Nicole Corritore, Redattrice e addetta stampa di Osservatorio Balcani e Caucaso

Modera
Raffaele Crocco, Direttore dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel mondo

Introduce
Massimiliano Pilati, Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani