Bosnia Erzegovina e Kosovo: le cenerentole dell'allargamento UE
Nell'ambito del ciclo di conferenze dedicate ai Balcani Occidentali, a pochi giorni di distanza dal summit UE-Balcani occidentali di Tirana e a più di 25 anni dagli Accordi di Dayton, il punto su due paesi che non hanno ancora lo status di candidati all'ingresso in Unione europea: Bosnia Erzegovina e Kosovo
Nell'ambito del ciclo di conferenze dedicate ai Balcani Occidentali, a pochi giorni di distanza dal summit UE-Balcani occidentali di Tirana e a più di 25 anni dagli Accordi di Dayton facciamo il punto su due paesi che non hanno ancora lo status di candidati all'ingresso in Unione europea: Bosnia Erzegovina e Kosovo.
I cortocircuiti dell'assetto istituzionale della Bosnia Erzegovina, la spinta autonomista della Republika Srpska, le interferenze croate e serbe da un lato e dall'altro, la liberalizzazione del regime dei visti per l'ingresso nell'UE dei cittadini del Kosovo, la crisi delle targhe con la Serbia e i disordini in vista delle elezioni amministrative nel nord del paese a maggioranza serba, sono solo alcuni temi sul tavolo di questo incontro.
Intervengono:
Nicola Minasi - capo dell'Unità di crisi della Farnesina, già ambasciatore italiano a Sarajevo
Davide Denti - policy officer, political desk Bosnia and Hercegovina, DG NEAR Commissione Europea
Tena Prelec - ricercatrice, Dipartimento scienze politiche e relazioni internazionali, Università di Oxfor e socia del Balkans in Europe Policy Advisory Group
Carlo Giunipero - esperto di Balcani, già consigliere politico dell'EEAS per il dialogo Belgrado-Pristina e la regione dei Balcani occidentali, già consigliere politico del comandante della KFOR
Modera Giorgio Perini, presidente di "Dialoghi Europei".