Colori spenti

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La mostra unisce l’arte alla tragica realtà del conflitto in Ucraina attraverso le opere di tre artiste, Lyubov Panchenko, Polina Rayko e Zhanna Kadyrova. Si propone di sensibilizzare il pubblico sulle devastazioni della guerra, che non solo minaccia le vite umane, ma causa anche danni irreparabili alla cultura, agli ecosistemi e alla memoria collettiva del paese

La mostra “Colori spenti”, esposizione che unisce l’arte alla tragica realtà del conflitto in Ucraina è curata da Ilona Demchenko e Oksana Semenik.  Presenta le opere di tre artiste ucraine – Lyubov Panchenko, Polina Rayko e Zhanna Kadyrova – e si propone di sensibilizzare il pubblico sulle devastazioni della guerra, che non solo minaccia le vite umane, ma causa anche danni irreparabili alla cultura, agli ecosistemi e alla memoria collettiva del paese. Le curatrici spiegano: «La guerra non ha risparmiato nulla: cultura, ecosistemi, memoria. Ci sono artisti e artiste che muoiono quando vengono attaccati i civili e alcuni di loro cadono anche mentre si trovano a combattere in prima linea».

«Le opere di Panchenko, Rayko e Kadyrova non solo incarnano la tradizione artistica ucraina, ma anche le cicatrici lasciate dall’aggressione russa», spiegano le curatrici. La natura e la cultura ucraine, che da sempre sono al centro della produzione artistica di Panchenko, Rayko e Kadyrova, sono ora sotto attacco, simboli della lotta per la sopravvivenza e della resistenza culturale. “Colori spenti” diventa così non solo uno spazio espositivo, ma anche un luogo di testimonianza e di resistenza, dove il racconto delle vite delle artiste e dei luoghi da loro amati si intreccia con la realtà della guerra.

Inaugurazione il 18 novembre alle ore 18.30

INFO:

Linkiesta

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