Dall'Ucraina alla Palestina
Nell'ambito dell'iniziativa "PEQUOD itinerari di letteratura e giornalismo" un incontro con Lorenzo Tondo, giornalista e inviato del quotidiano britannico The Guardian, coautore con il fotografo Alessio Mamo, del libro “Diario Ucraino” dialoga con il giornalista e presidente di Bonawentura/Teatro Miela Enzo D’Antona
Nell'ambito dell'iniziativa "PEQUOD itinerari di letteratura e giornalismo" un incontro con Lorenzo Tondo, giornalista e inviato del quotidiano britannico The Guardian, coautore con il fotografo Alessio Mamo, del libro “Diario Ucraino” (Editore Contrasto 2024) dialoga con il giornalista e presidente di Bonawentura/Teatro Miela Enzo D’AntonaUn’occasione imperdibile per ascoltare un inviato in prima linea raccontare il delicato momento dello scenario mondiale.
Alberto Moravia diceva che la guerra, purtroppo, è un’abitudine e che a cambiarci non sono i fatti straordinari che avvengono una volta tanto, ma proprio la tendenza ad assuefarsi, ad accettare quel che ci succede fino a non ribellarsi più.
La guerra di Ucraina, scoppiata il 20 febbraio 2022 e ancora lontana dall’essere conclusa, è un evento straordinario destinato a segnare la vita di un popolo, l’assetto di un continente e gli equilibri internazionali. Per non assuefarsi alla violenza e alle atrocità, non c’è altro che la documentazione giornalistica, coerente, informata, consapevole.
Così lavorano Lorenzo Tondo, giornalista di The Guardian, e il fotografo Alessio Mamo. Viaggiano insieme – come negli anni Cinquanta facevano Robert Capa e John Steinbeck – realizzando per il quotidiano inglese reportage forti e approfonditi, attenti alla tragedia delle vittime e in grado di vedere il dramma in una visione ampia, fatta di strategia e di equilibri internazionali.
Diario ucraino, introdotto da un testo di Roberto Saviano, propone un lungo percorso di immagini e parole cominciato poche ore dopo l’inizio dell’invasione russa, quando ai confini della Polonia già si ammassavano migliaia di profughi.
Un lavoro che ha un valore storico per la portata dei suoi interpreti, la qualità delle testimonianze e il racconto della guerra che non ha segnato solo il popolo ucraino, ma ormai anche tutti noi.
“Bisogna calarsi nei panni dell’altro per poterne documentare le sofferenze, non basta semplicemente annotare su un taccuino ciò che le vittime raccontano. Bisogna invece sforzarsi, entrare nella loro mente e rivivere con loro quelle tragedie; più alto è l’interesse verso la famiglia dell’umanità e la sua miseria, più alto è quel grado di genuino interesse per il loro destino, migliore sarà il lavoro di un giornalista”.
Lorenzo Tondo
A seguire “VOCI DI SPERANZA 2024” letture, canzoni, brani musicali per non dimenticare chi soffre le peggiori conseguenza della guerra.
Ingresso libero.
INFO:
Teatro Miela