Gatto nero, gatto bianco
Proiezione del film di Emir Kusturica (Jugoslavia/Francia/Germania, 1998, 120'); nell'ambito della rassegna "P.Assaggi di Culture. I Balcani"
Ambientata, come Il tempo dei gitani (1989) ma senza la sua dimensione drammatica, tra gli zingari slavi, “il solo popolo che non cambia mai e che sfiora quella che noi chiamiamo civiltà senza lasciarsene contaminare” (E. Kusturica), la storia procede per accumulazione e fa capo a: 1) una coppia di vecchi, amici e ricchi, un boss delle discariche e un industriale del cemento; 2) una coppia di adulti, antagonisti benché complici in affari loschi; 3) un quartetto di giovani che, dopo un grottesco carosello di avventure, approdano felicemente a un doppio matrimonio. Finanziato da un pool di reti televisive europee (Italia esclusa), parlato in dialetti gitani, girato in Slovenia e sulle rive del Danubio in Serbia, scritto con Gordan Mihić, il 6° film di Kusturica “è un fantastico affresco contraddittorio e onnicomprensivo, travolgente di vitalità, di divertimento, d’intelligenza e d’allegria” (L. Tornabuoni). Sconnesso, illustrativo, faticoso e un po’ stremante nella prima ora che risente del progetto primitivo (un documentario sul gruppo Musika Akrobatika che aveva suonato in Underground), prende il volo nella seconda parte che ha ricchezza di invenzioni comiche e picaresche, coloriti ed esagitati personaggi “più grandi della vita”, insolente visionarietà, ritmo trascinante. E una spudorata gioia di fare cinema, raccontando per immagini. Rimane il sospetto dell’accademismo, sia pure di alta classe, e l’ombra di un’adesione troppo compiaciuta agli stereotipi. Leone d’argento per la regia a Venezia.
INFO:
Associazione culturale "La corte dei limoni"
cortedeilimoni@gmail.com
Ingresso libero