Gli ultimi: prigionieri serbi e russi sul fronte alpino
Visita al Castello di Castellano, luogo di detenzione durante la Grande guerra, e a seguire conferenza con gli storici locali Quinto Antonelli (Fondazione Museo Storico del Trentino) e Diego Leoni (Laboratorio di Storia di Rovereto)
L'iniziativa intende riportare alla luce una vicenda relativa alla Prima guerra mondiale poco nota: quella dei prigionieri di guerra serbi e russi utilizzati sul fronte alpino come manodopera coatta.
Migliaia di persone costruirono, in condizioni estreme, forti, trincee e baraccamenti in alta quota, ma anche numerose infrastrutture, come le linee ferroviarie della Val di Fiemme e della Val Gardena, la statale della Val Badia e tratti della strada della Valsugana. Tracce della loro presenza sono rimaste nel paesaggio ma anche nella toponomastica: il “sentiero dei Serbi” in Vallagarina, o la cosiddetta “strada del sangue” nella Val d’Adige.
Poco spazio nella memoria pubblica è stato riservato a chi, straniero, venne trascinato dalla guerra su questi territori di confine, morì senza un nome e venne rapidamente dimenticato. Un destino parallelo e speculare a quello di molti prigionieri trentini in Russia. Una pagina di storia che merita di essere riportata alla luce.
Programma
15.00 - Castello
Visita guidata da Gianluca Pederzini, Pro loco Castellano-Cei, Sezione culturale don Zanolli
Letture dai diari della Prima guerra mondiale, a cura di Quinto Antonelli, Fondazione Museo Storico del Trentino
16.00 - Teatro comunale (Via Monte Stivo, 13-15)
Rinfresco
Apertura della conferenza e saluti istituzionali
Interventi:
Quinto Antonelli, Fondazione Museo Storico del Trentino
La Prima guerra mondiale tra ieri e oggi: memorie e oblii
Diego Leoni, Laboratorio di Storia di Rovereto
L'esperienza dei prigionieri di guerra serbi e russi sul fronte alpino
Modera: Luisa Chiodi, direttrice scientifica di OBCT/CCI
L'iniziativa è realizzata nell'ambito del progetto NeverAgain: Teaching Transmission of Trauma and Remembrance through Experiential Learning, di cui OBCT è partner, che si propone di sperimentare nuove metodologie esperienziali nel processo di confronto con i traumi del passato presenti nelle nostre società. Nell'ambito dello stesso progetto è stato realizzato un laboratorio di storia e scrittura su Wikipedia per gli studenti delle scuole superiori, in collaborazione con gli storici locali.
INFO
segreteria@balcanicaucaso.org
0461 1828600