Il caso Anna Politkovskaja
Il caso Anna Politkovskaja - locandina (Università Milano-Bicocca )
A 14 anni dalla morte della giornalista russa per mano di sicari, l'Università di Milano-Bicocca organizza: un incontro in diretta streaming, per renderle omaggio dando voce a studiose, giornaliste e attrici; un adattamento in forma teatrale di brani autobiografici e articoli di Anna Politkovskaja, con Ottavia Piccolo
6 ottobre - ore 17.00: Una voce e una figura indelebili
A quattordici anni dalla sua morte, avvenuta a Mosca per mano di sicari armati il 7 ottobre 2006 – anche data di compleanno dell’antagonista politico per eccellenza, Vladimir Putin – la memoria della libera giornalista e scrittrice russa Anna Politkovskaja è più viva che mai.
La voce indipendente di questa coraggiosa professionista e paladina dei diritti umani continua, tra l’altro, a parlarci anche attraverso le figure di donne coraggiose di ieri e di oggi. Donne che, come lei, hanno messo e mettono in gioco la propria incolumità per non tacere di fronte ad illegalità e violazioni dei diritti della persona. Anna è stata, in tal senso, un vero e proprio esempio: possedeva un insieme di qualità come rigore intellettuale, coraggio, e forte tensione etica che, nel loro insieme, non è facile trovare personificate.
L’incontro intende renderle omaggio dando voce a studiose, giornaliste e attrici che intorno alla sua figura si sono ritrovate in un momento di condivisione e sincera ammirazione per la sua forza e le sue qualità. Per sottolineare che la sua voce non è stata tacitata, il suo segno – la forza – non è cancellabile dal tempo.
Introduce la Rettrice dell’Ateneo, Giovanna Iannantuoni, e intervengono:
- Ottavia Piccolo, protagonista del memorandum teatrale “Donna non rieducabile”;
- Barbara Biscotti, giurista dell’Università di Milano-Bicocca e curatrice della collana “Grandi donne della storia” del Corriere della Sera;
- Carmen Leccardi, sociologa della cultura dell’Università di Milano-Bicocca.
Conduce l’incontro Flavia Fratello, giornalista de La7.
L’unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede (Anna Politkovskaja)
7 ottobre, ore 20.30: Donna non rieducabile
Monologo di Stefano Massini con Ottavia Piccolo
Musiche per arpa composte ed eseguite da Floraleda Sacchi
Regia di Silvano Piccardi
Una produzione Officine della Cultura
Università di Milano-Bicocca
Auditorium G. Martinotti, via Vizzola 5, edificio U12
Ingresso gratuito previa prenotazione e diretta streaming
Scritto da Stefano Massini e diretto da Silvano Piccardi, è l’adattamento in forma teatrale di brani autobiografici e articoli di Anna Politkovskaja, la giornalista trovata morta il 7 ottobre 2006 nell’androne della sua casa moscovita, uccisa da quattro colpi di arma da fuoco. Un piccolo grande “caso” della scena teatrale italiana, programmato capillarmente sul territorio stagione dopo stagione, in cui Ottavia Piccolo dà voce allo smarrimento, all’orrore, alla dignità e anche all’ironia di questa donna indifesa e tenace, con il rigore e l’intensa partecipazione di una attrice che in quei valori di libertà si identica fino in fondo. Per il pubblico un’emozione violenta che non manca mai di rinnovarsi.
Ho scritto “Donna non rieducabile” adattando in forma teatrale brani autobiografici ed articoli di Anna Politkovskaja. La mia idea era trasformare drammaturgicamente questi materiali lavorando sullo scatto d'istantanea, ovvero sulla sequenza immediata, sul flash che coglie un dettaglio e dalla somma di dettagli ricava l'insieme. Non ho voluto raccontare la "storia di Anna", non mi interessava. E neppure mi interessava farla raccontare ad altri personaggi eventuali. Il mio unico obiettivo era restituire dignità teatrale ad una sensazione che mi aveva colpito nel primo avvicinamento ai testi della Politkovskaja: la loro feroce immediatezza. La loro portata fotografica. Ho tentato così di costruire un album di immagini, una carrellata di esperienze in presa diretta, una galleria di zoom su precise situazioni, atmosfere, solo talvolta stati d'animo. Ne è nato un collage di quasi venti quadri. Ogni volta che il quadro inizia il pubblico non sa niente: viene brutalmente scaraventato dalle parole in un contesto che non conosce e che sta a lui ricostruire dai particolari. è come se per venti volte gli occhi si riaprissero e si richiudessero su temi e luoghi diversi, sempre da intuire. Direi che non si tratta di un testo "su Anna Politkovskaja", bensì un viaggio "negli occhi di Anna Politkovskaja. (Stefano Massini)
Per maggiorni informazioni e diretta streaming: https://www.biblio.unimib.it