Il cinema del Kosovo
Nove i titoli presentati, realizzati dai registi kosovari di ultima generazione e tutti inediti in Italia, che guidano il pubblico alla scoperta della cultura e della storia della nuova Repubblica, che, da alcuni anni, anche grazie al cinema, è riuscita a farsi conoscere e apprezzare internazionalmente. Proiezioni nell'ambito della sezione “Oltre il confine” del Genova Film Festival
Ospite d’onore della rassegna, il talentuoso regista Burim Haliti presenta al Festival - nella serata di giovedì 30 giugno - i suoi divertenti "Hekuristja", storia di una famiglia che sbarca il lunario come può, e "Intervista", ambientato nel 1995, nel Kosovo vittima dell’occupazione serba e del black-out delle comunicazioni internazionali.
Tra gli altri titoli, che rivisitano direttamente o in forma metaforica e favolistica il dramma della guerra e delle divisioni etniche, i suggestivi "In memoriam" di Ilirjan Himaj e "Muri" di Gazmend Nela.
La panoramica sul Paese è completata dai documentari che Giancarlo Bocchi - regista di notorietà internazionale per il suo intenso lavoro di ricerca sui crimini di guerra e, in specifico, durante le vicende balcaniche - ha realizzato "sul campo" tra il 1999 e il 2001: una trilogia - "Fuga dal Kosovo", "Kosovo anno zero" e "Kosovo nascita e morte di una nazione" - che racconta, rifrangendo molteplici sguardi ed episodi, la grande tragedia di un piccolo popolo durante e dopo un conflitto destinato a cambiare anche il volto dell’Europa.
I film in programma:
MARTEDÌ 28 GIUGNO 2011
Ore 16:50
Sguardi sul Kosovo: Kosovo nascita e morte di una nazione
di Giancarlo Bocchi (2001, 80’)
Con un mosaico di sette storie, viene raccontato dal 1998 al 2000, il conflitto del Kosovo: della drammatica fuga dei profughi attraverso l’Adriatico costretti a finire nelle mani degli scafisti, della dolorosa ricerca dei familiari delle migliaia di “desaparecidos” kosovari rapiti dai serbi, della drammatica vicenda dei “senza terra”, i serbi cacciati nel 1996 dalla Krajna bosniaca e poi dal Kosovo, della lotta per la sopravvivenza della società civile kosovara in un dopoguerra
devastato dalla politica mafiosa e dall’intolleranza, dello sterminio dei “democratici” kosovari ad opera dei loro connazionali legati a gruppi politico-mafiosi vicini all’Uck, della resistenza degli ultimi serbi del Kosovo sopravvissuti alla contropulizia etnica dell’Uck che vivono nei villaggi assediati. Uno sguardo è lucido e implacabile sulle ragioni dei genocidi, dei massacri e delle manipolazioni mediatiche.
GIOVEDÌ 30 GIUGNO 2011
Ore 18:00
Sguardi sul Kosovo: Kosovo anno zero
di Giancarlo Bocchi (1999, 50’)
Aprile 1999, Adem, un ragazzino kosovaro, assiste ad una tragedia. Trecento militari serbi circondano i suoi compaesani, fucilano 16 persone, sequestrano gli uomini del villaggio. Adem vede cadere a terra il fratello maggiore Cerim. Fuggito verso l’Albania, Adem, alla fine del conflitto, ritorna con la madre a Lubischt, il suo paesello arroccato sulle montagne del Kosovo, e inaspettatamente ritrova il fratello Cerim, che credeva morto, miracolosamente scampato al massacro. A Lubisth non si hanno più notizie delle 42 persone sequestrate da serbi, tra i quali vi sono tre familiari di Adem e Cerim. Gli abitanti del villaggio, disperati, sconvolti, incaricano il “redivivo” Cerim di andarli a cercare. Adem insiste per seguirlo. I due partono per un viaggio difficile, pericoloso, attraverso le città del Kosovo (Jakova, Pec, Malishevo, Pristina) devastate dalla guerra.
Ore 21:00
Hekuristja
di Burim Haliti (Ferraglia, 2007, 26’, in albanese con sottotitoli in italiano e inglese)
Kosovo. Maksut, che ha un figlio e una moglie a carico, ha come unica fonte di reddito la raccolta e la vendita di rottami di ferro e di altri materiali. Spesso e volentieri il giovane Alban accompagna il padre nei suoi giri alla ricerca di ferraglia da rivendere, trascurando la scuola. A causa della difficile situazione economica, fra moglie e marito non scorre buon sangue; i litigi fra i due, inoltre, hanno spesso come oggetto l’educazione del ragazzo che rischia la bocciatura a causa delle numerose assenze. La povertà ha reso Maksut cinico e senza scrupoli, tanto che, nonostante sia un riconosciuto patriota che ha combattuto contro l’invasione dei serbi, alla fine compie un’azione che sconvolge tutto il villaggio…
Intervista
di Burim Haliti (2008, 20’)
Kosovo, 1995. Durante l’occupazione serba del Kosovo, la popolazione albanese è stata privata della linea telefonica. Il sindaco di alcuni villaggi cerca il modo per rilasciare un’intervista telefonica a un giornale inglese…
In Memoriam
di Ilirjan Himaj (2010, 27’)
Un bambino dal passato difficile, segnato dalla mancanza di una famiglia, attira la curiosità della gente a causa delle cose strane che fa. Solo una ragazza sembra guardarlo con occhi diversi…
Vellau im
di Burim Baftiu (Mio fratello, 2009, 18’)
C’era una volta un uovo di aquila che cadde giù dal suo nido; il caso volle che lo trovasse un’anatra, la quale, nonostante avesse riconosciuto la diversità dell’uovo da quello dei suoi piccoli, lo accolse nella nidiata e lo educò come se fosse suo figlio. Inconsapevole delle sue origini, l’aquilotto crebbe con il forte desiderio di voler volare e visse tutta la vita senza sapere di poterlo fare.
Muri
di Gazmend Nela (Il Muro, 2010, 22’)
Un giovane uomo è ossessionato a tal punto dai muri in pietra che cingono le proprietà delle case nel suo paese da non poter fare a meno di abbatterli con un grosso martello che porta sempre con se, causando non pochi problemi agli abitanti del suo villaggio
Incontro con il regista Burim Haliti
VENERDÌ 1 LUGLIO 2011
Ore 16:30
Darka
di Berta Zefiri (La cena, 2009, 17’, (in albanese con sottotitoli in italiano e inglese)
Una cena a cavallo tra l’Oriente e l’Occidente, luogo dove tre giovani coppie albanesi si riuniscono per mangiare riso e bere vino rosso. Mentre gli uomini conversano, le mogli servono il cibo.
Loja
di Rina Kllokoqi (Il gioco, 20’48”)
Un gruppo di amici fa un gioco che potrebbe facilmente sfuggire loro di mano.
Molla e kuqe
di Mentor Berisha (La mela rossa 3, 8’)
Il protagonista di questa storia è un verme curioso che esplora il mondo che lo circonda, evitando gli ostacoli e sognando una vita migliore.
Tri Dritare
di Faton Bajraktari (Tre finestre, 30’)
Alcune donne violentate dall’esercito serbo durante la guerra si confrontano con il loro passato e raccontano le violenze subite. L’intervista che Lushja rilascia ad un quotidiano riporta a galla ricordi dolorosi per tutta la comunità.
SABATO 2 LUGLIO 2011
Ore 17:00
Sguardi sul Kosovo: Fuga dal Kosovo
di Giancarlo Bocchi (1999, 50’)
Una fuga disperata, un viaggio infernale tra frontiere e posti di blocco, sfidando paramilitari, criminali di guerra, banditi, scafisti per cercare un’altra vita. La famiglia Hiseni in fuga da Pec (Kosovo), cerca di raggiunge Podgorica, capitale del Montenegro, passando prima dal campo profughi di Rozaj (Montenegro), poi attraversando di notte alcune zone tenute da fanatici seguaci di Milosevic e Bulatovic. Una volta arrivati a Podgorica, per varcare il confine con l’Albania, devono passare in una zona tenuta dai riservisti serbi e dalla polizia di Milosevic. Giunti fortunosamente in Albania, i pericoli non sono finiti. Banditi e rapinatori albanesi si accaniscono sui profughi. Gli Hiseni decidono di cercare un imbarco clandestino verso l’Italia…
Incontro con il regista Giancarlo Bocchi
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