Il genocidio armeno nel racconto di un testimone d'eccezione

Evento organizzato al fine di riscoprire la testimonianza in presa diretta di una delle pagine più tragiche, e anche più a lungo dimenticate, del Novecento

Henry Morgenthau (1856-1946), ebreo americano nato in Germania, ottenne l’incarico di ambasciatore presso l’Impero Ottomano negli anni del primo conflitto mondiale e dello sterminio degli armeni da parte del regime dei Giovani Turchi.
Il Diario da lui tenuto in quegli anni ci restituisce la genesi di questa tragedia e il suo progressivo, folle compimento attraverso le intense, acute appuntazioni di Morgenthau - spettatore impotente, ma mai passivo, delle terribili violenze in atto sugli armeni. Morgenthau, nel suo ruolo di diplomatico, si spese a lungo per arrestare il fiume di sangue sia
attraverso incontri con i diretti responsabili dell’eccidio, Ernet e Talaat, sia attraverso ripetuti appelli alle autorità del suo Paese.
Tornato in patria, fortemente amareggiato, pubblicò "Diario 1913-1916", un resoconto dettagliato nel quale analizzava lucidamente la strategia finalizzata a sterminare un’intera popolazione e fondò un’associazione di volontariato a sostegno dei sopravvissuti armeni.

Francesco Berti e Fulvio Cortese, hanno curato l’edizione italiana del testo recentemente pubblicata da Guerini e Associati (Milano, 2010)

L’incontro rientra nell'ambito degli “Aperitivi d’autore”: presentazioni di libri che offrono lo spunto per conversazioni informali con personalità del mondo della cultura e del giornalismo.

 

Intervengono
- Francesco Berti, Università di Padova
- Fulvio Cortese, Università di Trento
- Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia, fondatore del Comitato per la Foresta dei Giusti (Gariwo)

Introduce
- Giampiero Sandionigi, giornalista della rivista Terrasanta

 

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