La resistenza nascosta. Viaggio attraverso la scena musicale di Sarajevo

Proiezione del documentario di Andrea Mariani, Francesca Rolandi e Monika Piekarz (2009, 90'); nell'ambito della rassegna di memoria e cultura dedicata all'altra sponda dell'Adriatico "I love YU-go"

Racconto della vivace scena musicale di Sarajevo, attraverso le voci dei suoi protagonisti, brani musicali e alcuni filmati d’epoca. Sarajevo negli anni ‘80 era considerata la capitale artistica della Jugoslavia e, tra gli altri generi, fu soprattutto culla del movimento dei New Primitives, definito “l’unica autentica risposta jugoslava al punk” per il suo spirito dissacrante e la sua abitudine di mettere alla berlina il potere costituito dell’epoca.
Con la guerra negli anni ’90, il rock jugoslavo, che secondo molti era la seconda scena per importanza in Europa dopo quella britannica affondò insieme alla federazione di cui era lo specchio, lasciando un vuoto che venne alla lunga riempito da nuovi fenomeni. Il caso bosniaco è particolarmente interessante perché negli ultimi anni si è fatta largo una nuova scena musicale, comprendente generi diversi che vanno dalla drum’n’bass al hip hop alla sevdahlinke, il cui denominatore comune è la volontà di contrapporsi al trash e all’anticultura arrivati nell’area negli anni ’90, ben esemplificati dalla musica turbofolk e legati a doppio filo all’ascesa delle nuove élite nazionaliste. I musicisti sono accomunati da un forte impegno sociale e da un orientamento antinazionalista in cui l’idea di presentare un’alternativa culturale assume un significato politico. La musica sembra essere uno dei pochi elementi in grado di oltrepassare le barriere costruite dall’ultima guerra e rappresenta un caso significativo di resistenza culturale.

Gli autori parteciperanno alla serata

 

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